Un approfondito test fra i cameraphone top di gamma 2019 dimostra come nella modalità ritratto sia ancora iPhone XS il migliore rispetto alla concorrenza Android.
Quando si parla di fotografia, uno dei trucchi storicamente più utilizzati dai professionisti consiste nel mettere in evidenza il soggetto lasciando sfocato lo sfondo. Questo effetto viene tecnicamente definito bokeh (dal giapponese boke, “sfocato”) e si ottiene sfruttando un’apertura focale dell’obiettivo (f in gergo fotografico) molto ampia. Questo stratagemma richiede però lenti e sensori propri di una DSLR che fisicamente non possono risiedere all’interno del ridotto spessore di uno smartphone.
Apple nel 2016 riuscì comunque ad inserire una modalità ritratto nell’iPhone 7 plus, sfruttando i dati provenienti dalle due fotocamere di cui era dotato il telefono e riuscendo a creare via software una “mappa di profondità” dell’immagine, ricreando su di essa artificialmente l’effetto bokeh.
Questo nuovo approccio alla fotografia da smartphone è stato definito “fotografia computazionale” perchè il software riesce a colmare le limitazioni fisiche dei dispositivi.
Come spesso accade, dopo che Apple ha introdotto una particolare funzione gli altri produttori ne seguono l’esempio e così, negli ultimi anni, praticamente tutti gli smartphone concorrenti prevedono questa interessante modalità di scatto. Fra di essi merita una menzione speciale Google che è riuscito, nel Pixel 2, a creare la mappa di profondità anche con una singola fotocamera, sfruttando il sistema di autofocus all’interno del sensore.
Ad oggi i migliori cameraphone per quanto riguarda questa scenografica impostazione di scatto sono
- Apple iPhone XS
- Google Pixel 3
- Huawei P30 Pro
- LG G8
- OnePlus 6T
- Samsung Galaxy S10+
Phonearena ha compiuto una serie di test particolarmente approfonditi su tutti i device sopra elencati, dai quali è emerso nettamente come iPhone XS sia in grado di generare l’effetto bokeh più convincente.
Questo per una serie di motivi.
Innanzitutto è l’unico che utilizza il teleobiettivo 2x per i ritratti traendone un enorme vantaggio: la focale di 52 mm si avvicina alla canonica 80mm raccomandata dai fotografi per garantire ai volti quelle proporzioni più lusinghiere. Questo abbellimento non è ottenibile sul grandangolare che il resto dei telefoni usa per i ritratti.
Viene evidenziato come sia di grande aiuto la possibilità di ottenere un’anteprima in tempo reale dell’effetto , nonchè l’opzione per modificare il livello di sfocatura dopo aver catturato lo scatto.
Ci sono due aspetti, tuttavia, su cui Apple non raggiunge gli stessi ottimi risultati. Il primo è la separazione degli oggetti: spesso si manifestano molti artefatti e il telefono non riesce a distinguere correttamente un volto dallo sfondo. Il secondo è la scarsa prestazione in condizioni di scarsa illuminazione, quando compare molto rumore digitale e il volto appare sgranato, effetto negativo nell’utilizzo del teleobiettivo, dal momento che ha una sensibilità alla luce inferiore.
Ciononostante riesce comunque a risultare il più performate “portrait mode phone”, seguito a breve distanza dal Pixel 3.