Google abbandona Huawei. Questa è la notizia bomba della settimana, che rischia seriamente di minare il reparto mobile di un’azienda che, negli ultimi anni, era stata capace di scalare il mercato smartphone con prodotti sempre più interessanti. Sarà Apple ad approfittarne più di tutti?
Per chi si fosse svegliato solo oggi dopo un lungo weekend e non abbia ancora letto la notizia, ricordiamo che Google ha ufficialmente “bannato” Huawei. Questo significa che i futuri smartphone dell’azienda non potranno utilizzare il Google Play e tutti i servizi Google (comprese le varie app come Maps, Gmail o Chrome) e non potranno beneficiare degli aggiornamenti Android. Sugli smartphone giù venduti, invece, saranno rilasciati solo update di sicurezza.
Huawei starebbe già lavorando ad un proprio sistema operativo basato sul codice open source di Android, nel caso in cui la situazione non dovesse cambiare nei prossimi mesi.
Google ha rispettato una scelta presa dal governo Trump dopo le varie indagini su Huawei, accusata di aver violato diversi protocolli di sicurezza e di avar utilizzato software spia per tenere sotto controllo importanti politici e CEO di aziende USA con l’aiuto del governo cinese. Huawei è stata anche accusata di aver violato le sanzioni statunitensi contro l’Iran.
Il governo USA ha comunque lasciato a Huawei una licenza temporanea di 90 giorni per continuare ad acquistare componenti dai fornitori in USA e continuare a ricevere gli aggiornamenti software Android. Dopo questa data, il ban sarà pienamente in vigore.
Gli sconfitti
Partiamo dagli sconfitti. Chi ci perde davvero da tutta questa vicenda sono gli utenti.
Gli utenti che hanno acquistato un Huawei P30 o un qualsiasi altro smartphone dell’azienada cinese e che ora rischiano di ritrovarsi con un dispositivo che non sarà più aggiornato se non per motivi di sicurezza.
Quegli utenti che si ritroveranno anche con meno possibilità di scelta e meno concorrenza, visto che Huawei non potrà più utilizzare Android e i servizi di Google. Insomma, gli utenti che amano i dispositivi Huawei o Honor dovranno accontentarsi di terminali con sistemi operativi proprietari (se mai ci saranno), con pochissime app (almeno inizialmente) e senza tutti i servizi offerti da Google.
Oppure, gli utenti dovranno optare per la concorrenza, che sia di produttori Android o di Apple.
E poi, ovviamente, a perderci tutto c’è Huawei, un’azienda capace di vendere 200 milioni di smartphone nel 2018. Se la situazione non cambierà, non solo il valore di mercato degli attuali smartphone scenderà di molto, ma l’azienda avrà serie difficoltà con i futuri prodotti: come fare senza Android? Verranno creati un nuovo sistema operativo e un nuovo app store? Quanti sviluppatori arriveranno?
Pur volendo sorvolare sul lato software, come farà Huawei con i componenti hardware? Dove saranno presi processori, modem e memorie se i vari Qualcomm, Intel e tanti altri hanno già confermato che non collaboreranno più con Huawei?
Adesso è impossibile rispondere, ma di sicuro non sarà facile. Il rischio che il reparto mobile di Huawei possa sprofondare è molto alto, sempre che la situaione non cambi a stretto giro.
E i vincitori?
Di sicuro Samsung, che potrebbe consolidare la prima posizone di dominio nel mercato smartphone senza l’incubo di essere scalzata da Huawei che, non dimentichiamolo, negli ultimi anni ha scalato tantissime posizioni arrivando al secondo posto. Non a caso, il fondatore di Huawei Ren Zhengfei ha detto che la guerra degli USA contro la sua azienda è nata “perché il nostro obiettivo è stare sulla vetta nel mondo della tecnologia“.
Chi ama i dispositivi Android e non intende passare ad iPhone avrà una scelta più limitata che, soprattutto per modelli più costosi, ha poche alternative. E Samsung è una di queste. Ovvio, anche altri produttori Android (soprattutto cinesi) conquisteranno utenti persi da Huawei, ma è probabile che sarà proprio l’azienda sudcoreana a goderne di più se non altro perché il suo più grande concorrente nel settore smartphone è stato rimosso dal mercato.
Facendo due calcoli, fino a quando non si risolverà la situazione, c’è una quota di mercato di circa il 20% che gli avvoltoi della concorrenza sono pronti a conquistare.
E Apple?
Chiaramente, anche l’azienda di Tim Cook avrà i suoi benefici da questa vicenda. Perdere un concorrente come Huawei significa avere molte più probabilità di convincere utenti Android a scegliere un iPhone come nuovo smartphone, soprattutto fuori dalla Cina.
C’è però un grande, grandissimo pericolo per Apple. Già a poche ore dalla decisione del governo USA, dalla Cina si è iniziato a parlare di ripercussioni e di vendetta. Una vendetta che Apple potrebbe pagare cara: il governo cinese potrebbe infatti decidere di bloccare le vendite degli iPhone nel paese come risposta alle decisioni di Trump. Questo significherebbe per Tim Cook e soci perdere uno dei mercati più grandi al mondo, su cui Apple sta puntando tantissimo.
La Cina potrebbe infatti affermare le stesse cose del governo americano: vietiamo i dispositivi iOS per motivi di sicurezza. Oppure, se non si arrivasse a tanto, il governo cinese potrebbe applciare dei pesantissimi dazi sugli iPhone, tali da renderne impossibile la vendita in Cina.
Insomma, per Apple tutta questa vicenda potrebbe rivelarsi un boomerang molto pericoloso, visto che già i privati cittadini hanno iniziato a boicottare l’azienda.
Cosa ne pensate?