La privacy un bene di lusso? Apple risponde a Google

“La privacy non può essere un bene di lusso” queste furono le parole pronunciate pochi giorni fa dal CEO di Google Sundar Pichai, parole volutamente taglienti e chiaramente indirizzate ad Apple. La risposta da Cupertino non si è ovviamente fatta attendere e porta la firma di Craig Federighi.

Nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano britannico online The Independent il senior vice president del reparto software di Apple ha rimarcato quanto l’azienda aspiri ad offrire esperienze eccezionali che “tutti dovrebbero provare”, mettendo in guardia dal repentino cambio di strategie delle altre aziende.

Federighi si è detto sorpreso di questo attacco pubblico di Google, soprattutto visti i passi avanti da lui più volte elogiati. Il dirigente, che respinge al mittente la questione legata al lusso della privacy, ha così risposto:

Cerchiamo di essere un esempio per tutto il mondo, per accrescere le aspettative degli utenti relativamente alle pretese che dovrebbero avere da un prodotto, a prescindere che lo acquistino da noi o altre aziende. Amiamo vendere prodotti Apple a più persone possibili in quanto pensiamo che un’eccellente esperienza d’uso sia un qualcosa che tutti dovrebbero provare.

Per tutta l’intervista Federighi ha più volte rimarcato la grande missione di Apple nei confronti della privacy, evidenziando la volontà di raccogliere il minor numero possibile di dati e cercando di salvaguardare il più possibile quelli inevitabilmente raccolti. Secondo il dirigente infatti la buona esperienza d’uso non deve comportare la rinuncia alla propria privacy.

Una risposta quindi secca e decisa che respinge al mittente ogni accusa e che pone l’accento sulla grande attenzione di Apple nei confronti della privacy. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.

NovitàAcquista il nuovo iPhone 16 su Amazon
News