La CNBC ha pubblicato un nuovo report che analizza nel dettaglio il processo di revisione delle app da parte di Apple: carichi di lavoro, gestione team guidato da Phil Schiller, i motivi più comuni che portano al rifiuto delle app e tante altre curiosità.
Alcuni giorni fa vi abbiamo raccontato il dietro le quinte del processo di revisione delle app, grazie al racconto dell’ex responsabile che ha lavorato per Apple fino al 2016. Da allora le cose sono cambiate, visto che tutto il processo di accettazione o rifiuto delle app ora è supervisionato da Ron Okamoto e da un altro VP il cui nome non è stato condiviso; entrambi fanno rapporto direttamente a Phil Schiller.
Quello che scopriamo è che, malgrado il forte aumento di richieste, Apple ha ancora un team che controlla manualmente ciascuna app, con un “executive review board” che si incontra settinalmalmente proprio con Phil Schiller per discutere delle app più controverse, prendere decisioni definitive su casi particolari e rivedere eventualmente le policy.
L’Executive review board, o ERB, definisce tutte le policy per il dipartimento Developer Relations che lavora a livello globale e si confronta direttamente con gli sviluppatori. Il board ha anche la parola finale se un’app può essere pubblicata o meno sullo store o se deve essere eliminata per violazione delle policy.
La maggior parte del personale che revisiona le app lavora a Sunnyvale, ma di recente sono stati aperti nuovi uffici a Shangai, in Cina e a Cork in Irlanda. Negli ultimi anni, Apple ha assunto tantissimi dipendenti per il suo team di revisione app, che al momento conta 300 persone.
I nuovi assunti iniziano con il revisionare le app per iPhone, quindi passano a piattaforme più complesse come Apple Watch e Apple TV. In una terza fase si passa alle app che includono abbonamenti. Tutti i revisori delle app lavorano direttamente per Apple. Sono pagati a ore, hanno il badge dei dipendenti e ottengono tutti i benefici aziendali, inclusa l’assistenza sanitaria.
Il team è molto eterogeneo e i 300 dipendenti parlano in tutto 81 lingue, proprio per poter revisionare app provenienti da qualsiasi parte del mondo. Ogni dipendente deve valutare tra le 50 e le 100 app al giorno e viene monitorato da un programma chiamato “Watchover“.
Questo software monitora quante app vengono controllate ogni ora da ciascun dipendente, ognuno dei quali viene giudicato anche in base al fatto che le sue decisioni vengano successivamente ribaltate dal board. Una delle principali preoccupazioni dei membri del team sembra essere quella delle controversie aperte da sviluppatori arrabbiati e dall’impossibiltà, dettata da Apple, di fornire maggiore assistenza in questa fase: “La preoccupazione maggiore è che gli sviluppatori possano arrabbiarsi perché il loro business può essere minacciato da un processo di revisione prolungato, e alcuni revisori desiderano poter condividere ulteriori dettagli o aiutare di più oltre allle risposte standard che devono inviare“.
Apple rifiuta il 40% delle app inviate, ma molte di queste vengono poi approvate dopo aver implementato modifiche minori. I motivi più comuni per cui le app vengono rifiutate riguardano bug, violazioni della privacy e scam. Molte app rifiutate sono legate a una truffa sul gioco d’azzardo cinese chiamata “PK10” o ad altre azioni fraudolente.
L’Executive Review Board gestisce direttamente il controllo delle app di alto profilo o molto note, visto che errori di valutazione potrebbero avere un impatto negativo su Apple: “Un’app famosa che è stata gestita direttamente dall”ERB l’anno scorso è stata Infowars. L’app sulla teoria della cospirazione è stata bandita nel 2018 perché ha pubblicato video che includevano minacce a vari giornalisti. Il team App Review e tutti gli alti dirigenti si sono riuniti più volte per gestire il caso“.
La CNBC conferma quanto detto anche da Bloomberg alcune settimane fa, e cioè che Apple non offre trattamenti speciali alle grandi aziende.