L’affidabile analista Apple Ming-Chi Kuo ha rilasciato una nuova nota per gli investitori che riguarda la catena di approvvigionamento di Apple e in che modo le ultime serie di tariffe del presidente Trump potrebbero influenzare la situazione.
La scorsa settimana, il presidente Trump ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero imposto una tariffa del 10 percento su oltre 300 miliardi di dollari di beni importati dalla Cina, a partire dal 1° settembre. Anche se non è ancora chiaro se ciò includerà anche i prodotti Apple, gli analisti sono preoccupati e le azioni AAPL hanno avuto un contraccolpo alla notizia.
Kuo scrive che probabilmente Apple si sia già preparata in modo adeguato ad affrontare tali tariffe, e prevede che Apple “assorbirà la maggior parte dei costi aggiuntivi” a medio termine. Pertanto, Kuo ritiene che “i prezzi dei prodotti hardware e le previsioni di spedizione per il mercato statunitense rimarranno invariati” nonostante la tariffa.
A lungo termine, Kuo scrive di ritenere che le sedi di produzione non cinesi di Apple potrebbero soddisfare “la maggior parte della domanda dei mercati statunitensi” entro i prossimi due anni. Questo pensiero si basa su una combinazione di “grado di automazione della produzione” e la quota di mercato di Apple negli Stati Uniti.
La scorsa settimana, lo stesso Tim Cook ha affrontato il problema riguardante la catena di approvvigionamento di Apple e ha riferito che si sarebbe estesa ad altre aree. Cook ha inoltre fatto notare che Apple ha già una catena di approvvigionamento “globale”.