L’iPhone è uno strumento davvero incredibile, ma può compromettere la nostra produttività lavorativa se non viene impostato in maniera responsabile. Scopriamo in questo articolo un approccio estremo alla gestione delle notifiche in iOS.
Lo smartphone fa parte integrale delle nostre vite, regolandone i flussi digitali in modo continuo. L’iPhone in particolare fa della semplicità d’uso uno dei propri cavalli di battaglia, tanto da creare una vera e propria dipendenza al suo utilizzo. E questa può essere, in determinati contesti (ad esempio lavorativi), un limite alla nostra produttività.
Le applicazioni installate sul telefono richiamano l’attenzione dell’utente principalmente attraverso due strumenti: le notifiche e i badge sulle icone. Questi sono stati concepiti per sfruttare leve psicologiche ben precise al fine di costringere, letteralmente, l’utente a compiere un’azione.
Le “debolezze umane” utilizzate da questi strumenti sono essenzialmente due:
- Notifiche: effetto “slot machine”. Quante volte prendiamo in mano lo smartphone senza nessuna ragione? Lo facciamo perchè non sappiamo a priori cosa apparirà sulla lockscreen del nostro telefono quando lo schermo si accenderà, proprio come una slot machine. Se sapessimo invece con certezza che il display ogni volta visualizzerà sempre lo stesso numero di notifiche, lo attiveremo un numero estremamente inferiore di volte.
- Badge: effetto “pluriball”. E’ la plastica da imballaggio, quella con le bolle che “dovete” scoppiare ogni volta che la prendete in mano. I badge sortiscono lo stesso irresistibile effetto: devono essere tappati per scoprire cosa contengono e darvi quindi la soddisfazione di conoscerne il contenuto. Per questo motivo sono rossi e così in evidenza.
Entrambi questi sistemi di interazione fanno leva sul rilascio di dopamina che il nostro cervello riceve una volta soddisfatta l’azione richiesta: “hai aperto la notifica? Hai vinto!“, “hai scoperto cosa si celava dietro il badge? Hai vinto!“. Ricorda molto da vicino il gioco d’azzardo ed infatti molti studi sostengono che i social network ci trattino come farebbe uno spacciatore nei confronti dei propri clienti.
Consapevoli di queste leve psicologiche, abbiamo provato ad immaginare un setup “estremo” del nostro iPhone, utile per limitare il rilascio di dopamina a ciò che è strettamente necessario alla produttività. Non adotteremo la “modalità non disturbare”: troppo semplice tornare indietro con un unico tocco dal Centro di Controllo. Vorremmo invece proporvi un approccio che contribuisca a creare una nuova abitudine nell’utilizzo dello smartphone.
Praticamente ogni decisione legata alla configurazione dell’iPhone ha dei compromessi, le seguenti note sono quindi dei suggerimenti che il lettore potrà far propri e ulteriormente personalizzare a suo piacere.
Iniziamo aprendo le Impostazioni di sistema, nell’ apposita sezione “notifiche”, dove si presenterà l’elenco delle app installate nel nostro telefono:
Aprite ogni singola voce e disabilitate tutte le notifiche:
Esistono solo pochi motivi per lasciare attive le notifiche per un’app:
- Per tutte le app legate alla consegna di un bene o di un servizio (es. Food Racers, Uber, Enjoy, Whoosh! ecc). Queste notifiche infatti arrivano solo quando effettivamente lo si desidera.
- Se si ricevono pochi messaggi di testo, disattiviamo il badge sulle app di messaggistica (iMessage, Whatsapp, Messenger ecc) ma lasciando i banner attivi. Dal momento che stiamo configurando il telefono per avere pochissime notifiche, vedremo la maggior parte dei messaggi di testo sulla lockscreen quando arrivano mentre in precedenza erano probabilmente sommersi dalle altre notifiche.
- Se invece si ricevono molti messaggi di testo, disattiviamo tutte le notifiche e trattiamo i messaggi di testo come una casella di posta da controllare solo a intervalli prestabiliti.
- Meglio lasciare attive le notifiche per il calendario. Lo scopo primario di uno smartphone è proprio quello di non perdere appuntamenti!
- Anche Mappe e Google Maps è opportuno siano liberi di attirare la nostra attenzione: vale la medesima argomentazione vista in precedenza: sono interazioni che abbiamo espressamente richiesto
- Per quanto riguarda le telefonate, visto che l’iPhone è innanzitutto un telefono, lasciamole attive, badge compresi
Conclusioni
Le notifiche sono interruzioni incontrollate che distolgono dagli obiettivi. Impediscono di raggiungere quello stato di flow universalmente riconosciuto dalla scienza come straordinario amplificatore delle nostre prestazioni, definito anche “Samadhi“: una profonda concentrazione che culmina nell’assorbimento di sé nella concentrazione stessa.
Dovremmo essere noi in controllo di cosa fare e quando farlo, non il nostro iPhone: “il telefono è uno strumento, non il capo“. Anche perché è un boss davvero pessimo.
Considerando infine come i badge causino ansietà (la cosiddetta Fear of Missing Something Important – FOMSI) e come il vivere in uno stato d’ansia porti ad un incremento di mortalità del 20% su base decennale, non è esagerato affermare che cambiare il nostro rapporto con queste tecnologie possa non solo migliorare concretamente la nostra produttività, ma addirittura allungarci la vita.
Ve la sentite di adottare questo approccio estremo? Raccontatecelo nei commenti, siamo curiosi di conoscere la vostra opinione.