Apple ha dato una connotazione ben precisa per la nuova gamma di iPhone, definendola “Pro”. Scopriamo in quest’articolo come il nuovo dispositivo non sia solo estremamente performante, ma sia anche inserito in un ecosistema particolarmente utile ai professionisti del video in mobilità.
È trascorso ormai oltre un mese da quando Apple ha consegnato nelle mani dei propri utenti la nuova generazione di iPhone, che ha da subito ricevuto innumerevoli lodi innanzitutto per i nuovi sensori dedicati alle fotografie e ai video. Già per questo motivo può essere definito un dispositivo Pro: l’elevata qualità delle riprese unita alla perfetta calibrazione nel passaggio da un obiettivo all’altro rendono lo smartphone estremamente versatile, potendo passare da un grandangolare spinto a un teleobiettivo 2x (equivalenti a un 55mm).
Come sempre accade a Cupertino però, è la perfetta integrazione fra hardware e software ad essere vincente e garantire un’esperienza d’uso davvero di alto livello. E questa integrazione si estende a tutti gli utenti che scelgono di lavorare nell’ecosistema creato da Apple per unire i propri dispositivi.
Proviamo ad immaginare la vita di un videomaker on the road: riuscire a concettualizzare già in mobilità un primordiale storyboard per poi affinarlo nella comodità del proprio studio (oppure addirittura a casa o in un bar) rappresenta un vantaggio competitivo di inestimabile valore. Ecco un esempio di flusso di lavoro che trae il massimo vantaggio dalla propria attrezzatura: un iPhone 11 Pro Max e un MacBook Pro da 15″ del 2017. Entrambi i dispositivi sommati valgono, se sovrapposti, circa 2kg e poco più di 2cm di spessore, il tutto distribuito in un volume pari ad un foglio A4. Impressionante quanta mobilità venga garantita da questo setup, sopratutto in rapporto alla qualità finale in grado di produrre.
Abbiamo fatto alcune rapide riprese, per avere un esempio di girato che successivamente montiamo in successione direttamente su iMovie, disponibile gratuitamente su qualsiasi dispositivo iOS. Il montato è assolutamente grezzo ma permette al videomaker di avere un’idea generale dello storyboard e della successione degli eventi. Per non farci mancare nulla, proviamo anche ad inserire una delle nuove colonne sonore dinamiche introdotte nell’ultima versione di iMovie e anche un titolo introduttivo.
Una volta terminato il raw edit, basterà andare nella schermata iniziale del filmato e selezionare l’opzione di condivisione
Si aprirà lo share sheet standard di iOS, dal quale bisognerà selezionale “esporta progetto”
Anche se non si dispone di un wifi, basterà essere in prossimità del proprio MacBook Pro per vederlo comparire fra i dispositivi raggiungibili sotto Airdrop
Una volta che Airdrop avrà completato la propria magia (e sottolineiamo come Airdrop sia uno dei collanti più efficienti dell’ecosistema Apple), troveremo nel Finder del Mac il file con estensione .imoviemobile
A questo punto, dopo aver aperto Final Cut Pro, sarà possibile selezionare dal menù file->import->iMovie iOS Projects… Attenzione che questa caratteristiche è presente solo dalla versione 10.14 in poi di Final Cut Pro
Dopo qualche secondo, apparirà la nostra timeline pronta per essere editata, esattamente come l’avevamo lasciata sull’iPhone. Anche la titolazione e la colonna sonora sono state perfettamente esportate.
A questo punto possiamo fare una prova ulteriore di editing andando a sostituire le già buone transizioni fra una camera e l’altra gestite da iOS con uno zoom più scenico presente fra gli effetti di Final Cut Pro. Selezioniamo unicamente la traccia in questione, tagliando la porzione di video dove iPhone passa da una camera all’altra.
Ed inseriamo l’effetto di zoom, regolando di fino i tempi, cosa che non potrebbe essere fatta con la medesima precisione in mobilità su iOS.
Ecco l’effetto originale del passaggio da una camera all’altra:
E l’effetto di transizione sostituito in Final Cut Pro:
Si tratta naturalmente di un semplice esempio, ma che rende in modo estremamente chiaro quanto questo flusso di lavoro agevoli chi sceglie di lavorare con strumenti Apple: girato, montato raw, trasferimento senza wifi, editing finale ed esportazione hanno richiesto non più di 5 minuti per arrivare al filmato finale
La perfetta integrazione fra iPhone ed iMovie nonché fra Mac e Final Cut Pro può davvero rappresentare uno strumento di lavoro eccezionale per chi opera nel mondo del videoediting in mobilità.
Se avete ulteriori suggerimenti scrivetelo nei commenti: saremo lieti di aggiornare l’articolo.