Apple assume dei lobbisti pro-Trump

Apple sta assumendo dei lobbisti pro-Trump per vincere la sfida sulle tariffe degli iPhone e non solo.

Parlare di Trump è sempre molto difficile anche quando l’argomento in questione riguarda Apple e le vicessitudini legate all’azienda di Cupertino. Non c’è un buon trascorso fra le due parti in causa e spesso ci sono stati degli scontri non propriamente felici che hanno portato ad avere una situazione particolare e forse mai vista prima d’ora, almeno dal punto di vista delle opinioni su argomenti sociali. Diverso, invece, il discorso quando si parla di rapporti economici e di affari.

Tim Cook

Fa sicuramente specie sentire che in queste ore la CNBC ha intercettato un nuovo potenziale dipendente di Apple di cui sentiremo molto parlare per vari motivi. Si tratta di Jeffrey Miller, una persona politicamente molto vicina allo stesso presidente Donald Trump e che ha anche ricoperto vari ruoli nella sua corsa alle elezioni presidenziali americane. In realtà non ci tratta di una singola persona, quanto invece di un intero gruppo di lavoro il cui scopo sarà quello di lavorare sul dannoso problema dei dazi e delle tariffe che gli iPhone e gli altri prodotti di Apple devono pagare.

Le lobbies in America hanno purtroppo un grosso peso all’interno delle decisioni governative e non solo. I gruppi di pressione spesso riescono ad influenzare e far cambiare idea alle varie amministrazioni o viceversa, in questo caso, alle aziende. Apple dal canto suoi spende circa 5,5 milioni di dollari l’anno in questo genere di attività per capire meglio come la compagnia si possa muovere al di fuori dei propri confini tradizionali e quindi poter essere aiutata. Nessuna di queste operazioni era però mai stata così tanto vicina all’attuale Presidente degli Stati Uniti d’America.

Il prossimo mese ci sarà un nuovo round della rovinosa guerra contro la Cina ed i relativi dazi doganali. Lo scopo è quello di trovare una soluzione definitiva a quanto abbiamo visto fino ad oggi. Entrambe le posizioni sono ancora oggi molto lontane ma sembra, sottolineiamo sembra, che ci possano essere le intenzioni per mettere un doveroso punto finale sulla questione.

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