COVID-19 e Influenza: Apple Watch può monitorare la possibile risposta del corpo con Cardiogram

Come monitorare la risposta del corpo durante l'influenza o addirittura il COVID-19? Apple Watch può essere d'aiuto.

L’app Cardiogram per Apple Watch è in grado di monitorare la risposta del corpo ai sintomi influenzali o legati al COVID-19, ma non sostituisce la diagnosi.

masimo apple watch

Coronavirus, la miglior prevenzione è il rispetto delle regole

Con il Coronavirus SARS-CoV-2 è aumentata l’attenzione di ogni singolo individuo ai sintomi influenzali o riconducibili a questa nuova pandemia. Un’attenzione più che giustificata per la propria salute e per quella altrui, che richiede il rispetto delle regole attualmente in vigore e la tempestiva comunicazione di eventuali sintomi e/o sospetti. A questo proposito vi avevamo segnalato un’app capace di mostrare i dati sulla pandemia in tutto il mondo direttamente sul vostro iPhone.

COVID-19: l’ausilio di Apple Watch

Ma come può l’Apple Watch venire in contro alle esigenze di monitoraggio del COVID-19? Con il sistema di tracking cardiaco.

Partiamo con lo specificare che lo strumento non è in grado di fare diagnosi e di confermare o smentire i sospetti da Coronavirus. Non è un dispositivo medico pensato per questo scopo quindi può essere complementare per il decorso della malattia ma non per la sua diagnosi e il suo trattamento, tematica che spetta solo e unicamente ai medici e alle autorità sanitarie.

Cardiogram è un’applicazione molto nota nel mondo iOS in quanto offre un preciso e accurato sistema di monitoraggio della frequenza cardiaca in tutte le fasi della giornata. L’app in questione si interfaccia con Apple Watch e con l’app Salute di Apple (HealthKit) e analizza tutti i dati rilevanti. Ancora, Cardiogram viene sfruttata per la ricerca presso l’Università della California, San Francisco (UCSF).

Influenza e COVID-19: come reagisce l’organismo?

Ma come può il monitoraggio cardiaco darci informazioni sul decorso della patologia? Il corpo reagisce diversamente quando si trova a combattere con un’infezione o con una patologia infiammatoria. Infatti, i dati sul battito cardiaco nei momenti di riposo (mentre si dorme, principalmente) possono risultare profondamente diversi tra soggetti sani e malati.

Infatti, il battito cardiaco riflette la risposta infiammatoria del corpo. Quando un virus, simile all’influenza, va in circolo nell’organismo, il sistema immunitario inizia a difenderlo con la produzione di piccole proteine chiamate istamine, uno dei mediatori chimici dell’infiammazione. Durante l’infiammazione, i vasi sanguigni si espandono e il cuore aumenta il suo ritmo così da portare maggiore sangue nelle regioni infiammate.

Da ieri, sull’app Cardiogram è disponibile quindi una nuova funzionalità che riesce a monitorare le differenze nel battito cardiaco a riposo. In questo modo, l’app offre più dati e strumenti per capire quanto e come il corpo sta reagendo alla malattia e alla sua terapia.

covid-19 e influenza
Paziente in stato di salute.
covid-19 e influenza
Paziente con influenza e sintomi.

Da questo grafico di esempio possiamo notare quanto siano diverse le sezioni relative al battito cardiaco durante la notte. In una persona in salute, il battito in media è di 57 BPM mentre se la stessa persona soffre di sintomi respiratori e influenzali (come febbre, dolori generalizzati, ecc) sale a 65 BPM.

Questa funzionalità si chiama Sleep BPM e, stando a quanto dichiara Cardiogram, potrebbe permettere agli utenti di diventare più consapevoli sulla risposta del corpo sia in caso di influenza che in caso di COVID-19.

Per eseguire questo tipo di monitoraggio serve indossare l’Apple Watch durante la notte. Il consiglio che possiamo darvi è di caricarlo un pò di più durante la giornata così da arrivare a sera con la batteria in grado di reggere.

Chiaramente chi ha già patologie cardiache deve considerare nei grafici la propria situazione clinica così da non confondere i contenuti. Chiaramente il tutto, oltre a proteggersi in modo ancora più scrupoloso. In questo caso crediamo che un paio di domande al vostro medico di riferimento possano chiarire le idee.

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