Apple TV+ è stato lanciato il 1° novembre 2019 con contenuti incentrati più sulla qualità che sulla quantità. A sei mesi di distanza, cosa è cambiato e quali sono le prospettive per il futuro?
Prima del lancio ufficiale, per circa un anno si era parlato di questo servizio streaming. Apple stava per entrare in un mercato molto complesso, dove realtà come Netflix, Hulu e Amazon Prime Video avevano già accumulato milioni di clienti in tutto il mondo e creato serie e film di grande successo. Inoltre, tutti questi servizi offrivano a catalogo centinaia di contenuti non originali tra film, documentari e serie TV. L’approccio di Apple è stato totalmente diverso: solo contenuti originali. Obiettivo qualità, non quantità.
A sei mesi di distanza possiamo dire che alcuni di questi contenuti sono stati dei grandi successi, altri invece saranno dimenticati molto presto. Nessuna serie e nessun film Apple, però, sono riusciti ad diventare dei cult, dei fenomeni culturali, dei must have capaci di convincere migliaia di abbonati a pagare solo per guardare quel contenuto. Più o meno nello stesso periodo, Disney+ ha avuto il suo The Mandalorian e Netflix il suo Tiger King, solo per fare due esempi.
Quando Apple ha lanciato il servizio, aveva solo otto spettacoli e un film da mostrare: The Morning Show, For All Mankind, See, Dickinson, The Elephant Queen, Helpsters, Ghostwriter e Snoopy in Space.
Cosa offre Apple TV+
Certo, è difficile paragonare Apple TV+ a Netflix o Amazon, perché i vari servizi sono nati in epoche completamente diverse. Ad esempio, se paragoniamo i primi sei mesi di Apple TV+ con i primi mesi di Netflix c’è un abisso in termini di contenuti e di qualità degli stessi. The Morning Show, tra le serie più apprezzate del servizio Apple, era disponibile al lancio e ha già vinto diversi premi. La prima grande serie di successo su Netflix, House of Cards, è arrivata solo un anno dopo il debutto del servizio. Transparent su Amazon Prime Video è arrivata addirittura 18 mesi dopo.
Su questo c’è poco da dire, Apple TV+ è stata capace di offrire fin da subito contenuti di qualità. Come accennato prima, però, i tempi sono cambiati e oggi la concorrenza è molto più alta, malgrado in questi mesi il pubblico dei servizi streaming sia aumentato considerevolmente a causa della pandemica che ha costretto milioni di persone a rimanere in casa.
The Morning Show è di sicuro la serie di punta di tutto il catalogo Apple. Un cast stellare, una storia che parte lenta ma che poi diventa sempre più interessante, milioni di dollari investiti per ogni singola puntata. Alla fine, la serie è piaciuta a pubblico e critica, come testimonia anche il punteggio di 8.4 du IMDb. La serie è stata nominata anche ai Golden Globe e ha vinto diversi riconoscimenti, ma è stato l’unico contenuto Apple ad aver raggiunto questi risultati.
LEGGI ANCHE: Tutte le serie Apple TV+
Un altra serie disponibile al lancio era Dickinson, che è stata apprezzata soprattutto per la performance della giovane protagonista, Hailee Steinfeld. Tuttavia, non si tratta di una serie da consigliare agli amici. See e For All Mankind sono molto interessanti, ma anche in questo caso nulla di indimenticabile o di minimamente paragonabile a serie cult. Servant promette bene, e forse è la migliore del catalogo dopo The Morning Show.
Dopo la prima carrellata di serie disponibili al lancio, nei mesi successivi sono arrivate Mythic Quest: Raven’s Banquet, serie divertente ambientata in una software house – ma nettamente inferiore ad una Silicon Valley della HBO – Little America, serie antologica tra alti e bassi che racconta la storia di vari immigrati, e i thriller Home After Dark, Truth Be Told e Defending Jacob. Proprio Defending Jacob, per ora disponibile solo nelle prime quattro puntante, sembra tra le migliori del genere e potrebbe avere un futuro roseo. Molto bella la nuovissima Trying, divertente, romantica e interessante, anche se poco originale nella trama e nel racconto.
Amazing Stories, attesissima non fosse altro che per la presenza dietro le quinte di un mostro sacro come Steven Spielberg, è stata una grande delusione. Si salvano un paio di puntate, ma altre sono davvero cestinabili. Forse anche per questo motivo non è stata rinnovata.
Apple TV+ è anche film e documentari. Visible: Out on Television dedicata al mondo LGBT è uno dei contenuti documentaristici più belli usciti negli ultimi mesi, Beastie Boys Story è un pieno di energia che piacerà ai fan della band, mentre The Banker è un bel film, ma nulla di indimenticabile.
In generale, Apple ha realizzato buoni contenuti e nessun vero flop, ma manca quella grande serie o quel grande film capace di smuovere le masse!
I numeri
Difficile parlare di numeri, perché Apple non ha mai fornito dati dettagliati sugli abbonati al servizio. Tra l’altro, moltissimi utenti stanno utilizzano gratuitamente Apple TV+, visto che l’azienda regala 12 mesi a tutti coloro che acquistano un nuovo dispositivo.
Sappiamo solo che, nell’ultimo trimestre, la voce Servizi di Apple ha raggiunto la cifra record di 13,3 miliardi di dollari, ma stiamo parlando di un gruppo che comprende anche App Store, Apple Music, iCloud e non solo. Luca Maestri si è limitato a dire che Apple TV+ continua a guadagnare utenti settimana dopo settimana. Tim Cook ha detto che il servizio è un successo entusiasmante ma, ancora una volta, senza fornire alcun numero.
Secondo Ampere Analysis, a gennaio Apple TV+ aveva 34 milioni di abbonati, anche se la maggior parte era formata da coloro che avevano attivato i 12 mesi gratis. Disney+, lanciato praticamente nello stesso periodo, ha superato i 50 milioni di abbonati ad aprile.
Il Financial Post ha affermato che Apple TV+ fatica a conquistare nuovi clienti “forse a causa delle pochi contenuti“.
Difficile dare dati certi.
Identità Apple
Una cosa che ho notato guardando praticamente tutte le serie e i film su Apple TV+ è la costante presenza di un qualcosa legato all’identità Apple. L’azienda sembra voglia far capire che ogni contenuto non è fine a se stesso, ma c’è sempre un messaggio legato alla “filosofia” Apple. Che sia il tema degli abusi sessuali sul posto di lavoro in The Morning Show, i diritti degli immigrati in Little America, il mondo percepito dai non vedenti in See, o i diritti delle donne in For All Mankind, gli sceneggiatori sembrano dover sempre essere legati ad un qualche “tema” sociale che tanto piace ad Apple.
Inoltre, malgrado ingenti investimenti, Apple non è ancora riuscita a stipulare accordi esclusivi con grandi creativi del mondo delle serie TV. Vero, ora in azienda c’è anche l’ex presidente della HBO Richard Plepler, ma è più un grandissimo dirigente che un creatore di contenuti.
Lo stesso Steven Spielberg tanto pubblicizzato al lancio, praticamente è stato più un volto per Amazing Stories che altro, visto che non è stato accreditato né come regista di un singolo episodio né come sceneggiatore. Anche M. Night Shyamalan ha girato solo due episodi di Servant e non è stato accreditato per nient’altro, nemmeno come showrunner della serie.
Non lo sappiamo con certezza, ma è probabile che la difficoltà nel trovare grandi creativi sia proprio legata al dover sempre in qualche modo rispettare la “filosofia” Apple. Non che l’azienda censuri i creativi, ma è probabile che alcune idee siano state bocciate per alcuni di questi motivi.
Il futuro
Ritorniamo però un attimo all’inizio e ricordiamoci una cosa che forse in tanti dimenticano. Apple TV+ ha solo 6 mesi di vita e, soprattutto, ha avuto il coraggio di non proporre vecchi film o vecchie serie acquistabili con pochi spiccioli (per Apple…), cercando invece di offrire solo contenuti originali. Per questo, il futuro non potrà che essere migliore con l’arrivo di tante serie a cui Apple sta già lavorando. I soldi non mancano e forse Tim Cook potrebbe anche cambiare approccio dando massima libertà ai creativi, senza per forza dover trovare sempre un messaggio specifico in ogni singolo contenuto.
Tutte le serie, fatta eccezione per Amazing Stories, sono state rinnovate per una seconda stagione. Defending Jacob non avrà una seconda stagione, ma solo perché si tratta di una mini-serie per la quale era prevista solo una singola stagione.
C’è molta attesa per Foundation, adattamento dei libri di Isaac Asimov, ma anche per Little Voice, serie prodotta da JJ Abrams e per la serie animata Central Park. Spielberg e Tom Hanks hanno prodotto Masters of the Air, miniserie ambientata nella seconda guerra mondiale e prima in assoluto prodotta dallo studio interno di Apple.
Apple ha anche siglato un accordo con il noto distributore di film A24 per sviluppare nuovi contenuti, come On The Rocks con Bill Murray.
Inoltre, la situazione attuale causata dal COVID-19 potrebbe aprire diverse opportunità per Apple. Con il cinema fermo e diversi studios di Hollywood in difficoltà, Apple potrebbe aprire il portafoglio e acquisire diritti per nuovi film di qualità inizialmente previsti per l’uscita nelle sale.
Il futuro deve passare però anche da una ristrutturazione totale della pessima app TV. L’interfaccia è caotica, anche solo vedere la lista degli episodi di una serie sembra complicato e, soprattutto, Apple ha mischiato i contenuti di Apple TV+ con film di nuova uscita che però sono in realtà disponibili solo per l’acquisto o il noleggio.
Perché mettere insieme le due cose e non creare aree diverse? Tanto l’utente che apre la scheda di un film convinto di poterlo vedere perché abbonato ad Apple TV+ rimarrà soltanto deluso nello scoprire che deve pagare ulteriori 10€. Tantissimi utenti (meno informati…) rimangono delusi del fatto che sottoscrivono un abbonamento e poi devono pagare per vedere un film che viene mostrato sulla stessa app, abituati ai grandi cataloghi di Netflix.
In ogni caso, il prossimo grande test per Apple TV+ arriverà alla fine dell’anno, quando terminerà la prova gratuita di 12 mesi per tantissimi utenti. Chi confermerà l’abbonamento?