I funzionari del servizio sanitario britannico stanno letteralmente correndo per migliorare l’app di tracciabilità dei contatti, viste le preoccupazioni dei cittadini per il fatto che il governo non ha voluto integrare le API di Apple e Google.
Il governo britannico ha infatti respinto l’idea di integrare le API di Apple e Google nell’app di tracciamento che servirà a monitorare e contenere l’epidemia nella Fase 2.
Senza questo framework, l’app di tracciamento dei contatti della NHS sarà in grado di funzionare correttamente su iOS solo se è attiva in primo piano e se il dispositivo è sbloccato. Ovviamente, tutto questo ne ostacolerà l’efficacia.
Il servizio sanitario nazionale britannico, così come quello francese, ha deciso di non utilizzare il toolkit di Apple-Google perché desidera archiviare i dati su un server centralizzato. Anche per questo motivo, i cittadini sono molto preoccupati per la loro privacy e in molti avrebbero preferito l’approccio di Apple e Google. Il servizio sanitario nazionale non esclude misure più rigorose di tutela della privacy, come una clausola obbligherebbe l’eliminazione di tutti i dati a fine epidemia.
Pur volendo rispettare al meglio la privacy degli utenti, rimane però il problema che, senza API di Apple e Google, per funzionare su iPhone l’app dovrà essere sempre aperta.
Tra l’altro, anche il governo australiano si trova nella stessa situazione e ha dovuto ammettere che l’app Covidsafe non funziona correttamente su iPhone perché non utilizza il framework fornito dalla stessa Apple. I funzionari hanno infatti ammesso che l’app è meno efficace quando viene eseguita in background o mentre lo schermo di un iPhone è bloccato.
Fortunatamente, l’Australia fa sapere che aggiornerà l’app con l’integrazione di queste API.