Il servizio sanitario del Regno Unito ci ripensa e fa sapere di aver chiesto ai propri sviluppatori di indagare sulla eventuale possibilità di integrare le API di Apple e Google.
L’NHS aveva sempre escluso questa possibilità, preferendo sviluppare un’app senza framework Apple allo scopo di avere un sistema centralizzato di raccolta dati. Questa decisione ha scatenato diverse polemiche, sia per una questione di privacy (il sistema di Apple e Google garantisce la massima sicurezza), sia perché in questo modo l’app perderebbe efficacia, visto che funzionerebbe solo se attiva e con iPhone sbloccato.
Da qualche giorno, il servizio sanitario del Regno Unito ha iniziato a valutare la fattibilità dell’integrazione delle API di Apple e Google nella propria app, dando ai propri sviluppatori quindici giorni per dare una risposta definitiva. Un portavoce dell’NHS ha anche detto che il servizio sanitario ha collaborato con Apple e Google durante lo sviluppo dell’app e che potrebbero esserci ulteriori miglioramenti nelle prossime settimane.
Inoltre, emergono ulteriori dettagli sui limiti dell’app attualmente sviluppata dall’NHS, visto che sarebbe in grado di funzionare in background anche su iOS, tranne quando un iPhone rimane nella schermata di blocco per più di 30 minuti e senza che alcun dispositivo Android entri nel raggio di 60 metri dal dispositivo. In tutti gli altri casi, l’app funzionerebbe senza particolari limitazioni.
Il passaggio alle API di Apple e Google risolverebbe tutti questi problemi, aggiungendo anche maggiore protezione per la privacy.