Foxconn afferma che l’impatto del coronavirus sulla domanda di smartphone sarà “enorme” e che il recupero richiederà molto tempo.
Il presidente della società Liu Young-way ha formulato questa tesi dopo la pubblicazione degli utili del primo trimestre 2020: Foxconn ha registrato un calo del 90% su base annua a seguito dell’interruzione dell’intera produzione dovuta all’epidemia di COVID-19.
L’utile del primo trimestre 2020 di Foxconn è quindi precipitato al suo minimo degli ultimi due decenni, quasi completamente cancellato, dopo che la pandemia di coronavirus ha costretto l’azienda taiwanese a sospendere le operazioni di produzione in Cina e ha abbattuto la domanda da parte di clienti, tra cui Apple. Nello specifico, l’utile netto tra gennaio e marzo è crollato del 90% a 2,1 miliardi di dollari, il livello più basso dal primo trimestre del 2000.
L’azienda ritiene che la situazione si stabilizzerà nel secondo trimestre, visto che tutte le principali fabbriche in Cina hanno ripreso le normali operazioni. Tra aprile e giugno, Foxconn prevede una crescita a doppia cifra rispetto al trimestre precedente, ma con un piccolo calo rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Liu Young-way ha poi detto che le prospettive per la seconda metà dell’anno non sono chiare: “Per i prodotti elettronici di consumo, poiché tutti rimangono a casa, questo influisce naturalmente sul potere di acquisto dei consumatori e tale potere potrebbe richiedere molto tempo per riprendersi“.
. Si aspetta una crescita dalla divisione informatica, poiché i lockdown generano una domanda di dispositivi orientati sia a lavorare che a studiare da casa, ma afferma che la domanda di smartphone subirà un enorme calo. Si prevede che la divisione smartphone di Foxconn registrerà un calo delle vendite del 15% annuo in quanto il virus avrà un impatto “enorme” sulla domanda. Nel primo trimestre, la divisione rappresentava il 42% delle entrate.