Il Commissario irlandese per la protezione dei dati (DPC) è in contatto con Apple dopo che un ex lavoratore a contratto ha chiesto all’Unione Europea di indagare sulla prassi dell’azienda di consentire ai dipendenti di ascoltare le registrazioni Siri.
Come riporta Reuters, il vice commissario del DPC Graham Doyle ha dichiarato che l’ente si è impegnato con Apple per avere maggiori informazioni sulle registrazioni Siri che sarebbero state ascoltate in passato da alcuni dipendenti. La faccenda sembrava terminata quando Apple cambiò la sua politica, assumendo dipendenti interni per classificare le registrazioni Siri e offrendo ai clienti l’opportunità di rifiutare esplicitamente di condividere le registrazioni, seppur in modo anonimo e al solo scopo di migliorare Siri.
A quanto pare, dopo le recenti dichiarazioni di un appaltatore esterno, il DPC irlandese desidera effettuare ulteriori domande ad Apple.
Nell’agosto del 2019, Apple è stata scossa da uno scandalo per la notizia che i suoi lavoratori a contratto venivano pagati per ascoltare migliaia di registrazioni Siri, soprattutto quando è emerso che alcuni di questi file audio contenevano informazioni molto private come discussioni tra pazienti e medici, affari ti lavoro, attività sessuali e tanto altro.
Le Bonniec era uno degli appaltatori assunti da Apple per questo tipo di lavoro: “Operavo in una zona grigia a livello morale e legale. Ormai lo fanno da anni e su larga scala, dovrebbero essere indagati”.
Ora, Apple dovrà fornire ulteriori dettagli al governo irlandese.