Il TAR del Lazio ha ufficialmente confermato la sanzione ai danni di Apple comminata dall’Antitrust nel 2018 per pratiche commerciali scorrette, respingendo così il ricorso dell’azienda di Cupertino.
Quella di oggi è certamente una sentenza destinata a creare un precedente nel nostro paese. Apple si ritroverà ora a dover pagare la multa di 10 milioni di euro inflitta nel 2018 dall’Antitrust dopo una lunga istruttoria volta ad accertare pratiche commerciali scorrette in relazione ad alcuni aggiornamenti dei device, rilasciati senza aver adeguatamente informato i clienti circa l’impatto sulle prestazioni del dispositivo.
Nella sentenza si legge:
La proposta insistente, ai consumatori in possesso di iPhone 6/6plus/6s/6splus, di procedere ad installare il sistema operativo iOS 10 e i successivi aggiornamenti (tra cui iOS 10.2.1) le cui caratteristiche e impatto sulle prestazioni degli smartphone stessi sono state descritte in maniera omissiva ed ingannevole, senza offrire (se non in misura limitata o tardiva) alcun mezzo di ripristino dell’originaria funzionalità degli apparecchi in caso di sperimentata diminuzione delle prestazioni a seguito dell’aggiornamento
Ancora:
In occasione della release del sistema iOS 10.2.1, Apple ha omesso di informare preliminarmente i consumatori, in maniera chiara e immediata, che per evitare alcuni rilevanti inconvenienti (quali l’improvviso spegnimento/riaccensione del proprio iPhone) tale release includeva un sistema di gestione delle prestazioni dello smartphone che avrebbe opportunamente rallentato tali prestazioni per evitare lo spegnimento inatteso – sistema mantenuto anche in successivi aggiornamenti di iOS.
Apple non ha insomma adeguatamente istruito i propri utenti circa l’impatto di alcuni aggiornamenti sul proprio dispositivo, aggiornamenti che hanno creato una dimunizione delle prestazioni senza offrire al cliente alcun metodo per procedere a ritroso e ripristinare un versione in grado di offrire prestazioni maggiormente soddisfacenti; Apple infatti non consente di tornare agevolmente a una versione precedente del software, offrendo la possibilità di installare unicamente la release più recente disponibile.
Resta ora da capire quali saranno i risvolti di questa sentenza, una sentenza che otrebbe spianare la strada a richieste risarcitorie da parte degli utenti.
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