Dopo una fase di test che partirà l’8 giugno, da metà mese l’app Immuni sarà attiva in tutto il territorio italiano.
Il servizio sarà attivo a partire dall’8 giugno in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia per una prima fase di test. Solo in queste regioni l’app sarà collegata anche al Sistema sanitario nazionale per segnalare i contatti avvenuti con i pazienti positivi. Da metà giugno, il sistema di tracciamento sarà attivato in tutta Italia.
Intanto, dopo 48 ore dal lancio, l’app è stata scaricata da oltre 1 milione di utenti, segno che gli italiani stanno accogliendo con fiducia questo servizio.
Ricordiamo che l”obiettivo dell’app è quello di aiutare a contenere i contagi di COVID-19 in Italia, grazie alle cosiddette notifiche di esposizione. In modo sicuro e nel rispetto della privacy, l’app monitora le persone con cui entriamo in contatto e ci informa nel caso una di queste risulti positiva a COVID-19.
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Intanto, nel resto del mondo sempre più governi hanno deciso di far integrare le API di Apple e Google nelle loro app di tracciamento. Ci sono paesi come la Germania che hanno cambiato idea da poco, malgrado avessero già iniziato lo sviluppo di un’app senza le suddette API, mentre altri come Austria e Singapore hanno confermato che le integreranno a breve. Rimangono dubbi solo per Gran Bretagna e Francia, che sembrano orientati a non integrare queste API.
Piccola nota di colore, Immuni ha modificato l’immagine di una slide dopo le accuse di sessismo. L’immagine originale ritraeva una donna con in braccio un bimbo e, nella finestra accanto, un uomo che lavora a computer. Per i critici, si trattava di una foto sessista che ritraeva il classico modo di pensare della “donna che accudisce bambini, mentre l’uomo lavora“. Ogni commento sarebbe superfluo, ma Immuni ha ben pensato di modificare quella slide: ora è l’uomo ad accudire il bambino e la donna a lavorare con un computer…
E voi, avete scaricato l’app?