Anche la Germania ha la sua app di tracciamento contatti che, proprio come Immuni, utilizza le API di Apple e Google. La differenza è che Corona-Warn-App è costata 20 milioni di dollari. Emergono invece delle difficoltà negli Stati Uniti.

Inizialmente, il governo tedesco aveva deciso di creare un sistema centralizzato e di non sfruttare le API di notifica dell’esposizione. Le successive critiche e le difficoltà nel creare un’app iOS funzionante senza poter accedere al Bluetooth in background hanno spinto la Germania a cambiare idea e ora l’app Corona-Warn-App integra le API di Apple e Google. Il funzionamento è identico a Immuni, visto che anche questa app monitora le persone con cui entriamo in contatto e ci informa nel caso una di queste risulti positiva a COVID-19, il tutto senza utilizzare il GPS e sfruttando il solo Bluetooth.
A differenza di Immuni, che è stata sviluppata gratuitamente da Bending Spoons, Corona-Warn-App è costata 20 milioni di dollari al governo della Germania. E costerà tra i 2 e i 3,5 milioni al mese per farla funzionare. Un costo non da poco per un’app seppur importante e complessa come questa. L’app è stata sviluppata dal Robert Koch Institute, che ha pubblicato il codice sorgente su GitHub.
Per una volta, l’Italia vince la sfida con la Germania: non solo Immuni è uscita diversi giorni prima, ma non è costata un solo euro al governo italiano almeno per quanto riguarda lo sviluppo.
Intanto, anche la Polonia e gli Emirati Arabi Uniti hanno hanno lanciato le loro app di tracciamento contatti con le API di Apple e Google. Difficoltà invece negli Stati Uniti, dove il procuratore generale di New York ha chiesto ad Apple e Google di fare di più per impedire che i dati sensibili sulla salute vengano raccolti da app di tracciamento dei contatti di terze parti.
Il procuratore ha inviato le lettere a entrambe le società e le ha esortate a imporre restrizioni più rigorose alle app disponibili nei loro app store, a seguito dei timori che alcune di queste non siano state esaminate correttamente. In particolare, James esorta Apple e Google a controllare soprattutto le app di tracciamento dei contatti che non utilizzano le loro API, visto che potrebbero violare la privacy degli utenti.