La corte suprema dello stato dell’Indiana ha emesso oggi un fermo monito riguardo alla possibilità per la polizia di forzare un utente allo sblocco del proprio iPhone.
Secondo la corte suprema rifiutarsi di sbloccare il proprio dispositivo rientra pienamente nei diritti costituzionali dei cittadini americani. Il caso specifico riguarda una donna residente a Carmel; la donna aveva denunciato di essere stata vittima di uno stupro ma dopo aver fornito alcune prove l’attenzione degli investigatori si è subito spostata su di lei. La donna si è rifiutata di sbloccare il proprio iPhone 7 Plus per favorire i detective e l’iniziale sentenza a suo carico è stata ribaltata proprio ieri dalla corte suprema.
Nella sentenza i giudici della corte hanno citato il quinto emendamento per giustificare il ribaltamento la sentenza iniziale. Il quinto emendamento protegge infatti i cittadini dall’autoincriminazione forzata, legittimando il rifiuto della donna a fornire la password di sblocco del proprio dispositivo. Il tribunale ha osservato come ormai gli smartphone contengano molte più informazioni private di un diario personale e costringere un utente a sbloccare il proprio dispositivo è una pratica che viola il diritto costituzionale sancito dal quinto emendamento.