Il nuovo Apple Watch Series 6 include un sensore che consente di misurare i livelli di ossigeno nel sangue. Questa funzione sarà attiva anche in Italia e verrà subito sfruttata da Apple per una nuova ricerca medica sull’asma.
La misurazione avverrà direttamente dal polso, grazie ad algoritmi avanzati che misurano il colore del sangue di chi lo indossa per effettuare il monitoraggio. È possibile effettuare una misurazione manuale in 15 secondi, inoltre il sistema fornisce letture periodiche in background, anche mentre l’utente dorme.
La saturazione di ossigeno, o SpO2, rappresenta la percentuale di ossigeno trasportata attraverso i globuli rossi dai polmoni al resto dell’organismo, e indica quanto bene questo sangue ossigenato viene diffuso in tutto il corpo. Livelli di ossigeno nel sangue tra il 95% e il 100% sono considerati normali, mentre livelli inferiori all’80% possono compromettere la funzionalità del cuore e del cervello. Il dispositivo avviserà l’utente in caso di anomalie.
I pulsossimetri classici si agganciano invece alla punta del dito per effettuare la misurazione del livello di ossigeno nel sangue. Secondo alcune ricerche condivise da The Verge, il metodo usato dall’Apple Watch 6 (ma anche da vari dispositivi concorrenti come quelli di Garmin e Fitbit) potrebbe essere meno accurato soprattutto quando i livelli di ossigeno iniziano a diminuire. Questo perché le sorgenti luminose esterne potrebbero inclinare la luce riflessa e, rispetto alle dita, l’esterno del polso non ha tanti vasi sanguigni vicino alla superficie della pelle.
Va precisato che, come spiega la stessa Apple, il sensore di ossigeno nel sangue dell’Apple Watch non è un dispositivo medico e non sarà in grado di diagnosticare o monitorare alcuna condizione medica. L’azienda afferma che la funzione serve solo ad aiutare gli utenti a conoscere la loro forma fisica e lo stato di salute. La stessa Apple aggiunge però che sta effettuando alcuni studi per capire la possibile correlazione tra specifici livelli di ossigeno nel sangue e la positività a COVID-19, oltre che per capire come sfruttare questo monitoraggio per i malati di asma.
In generale, così come successo con l’ECG integrato su Apple Watch, è ancora presto per capire se il monitoraggio dei livelli di ossigeno nel sangue dei dispositivi da polso sia effettivamente accurato come un dispositivo medico, visto che sono stati effettuati pochissimi test. Per ora, prendete queste misurazioni come informazioni generiche e non per fare diagnosi mediche. Ne sapremo di più tra qualche mese.
Intanto, arriva la conferma che il monitoraggio dei livelli di ossigeno nel sangue su Apple Watch Series 6 sarà attivo anche in Italia fin da subito. Rispetto all’ECG, che richiede autorizzazioni specifiche, come detto prima il nuovo sensore non viene presentato da Apple come “medico” e non ha quindi bisogno di controlli particolari.
Come accennato prima, Apple si sta preparando a lanciare un nuovo studio, insieme all’assicurazione sanitaria statunitense Anthem, per determinare se strumenti digitali come Apple Watch possono aiutare a gestire e controllare l’asma. Lo studio avrà la durata di due anni e vedrà la partecipazione di 900 volontari affetti da asma e di età compresa tra i 18 e i 64 anni. Il tutto verrà gestito da remoto grazie ad Apple Watch Series 6 e ai partecipanti verrà richiesto di avere un piano sanitario tramite Anthem o le sue filiali. L’azienda di tecnologia sanitaria CareEvolution è incaricata di raccogliere e analizzare i dati ricevuti.
Ad alcuni partecipanti verrà fornito un Beddit per il monitoraggio del sonno e un Apple Watch Series 6 per monitorare una varietà di metriche sulla salute tra cui frequenza cardiaca, livelli di attività generali e livelli di ossigeno nel sangue.
“Ci auguriamo che questo studio possa aiutare la comunità medica a produrre nuove informazioni sul controllo dell’asma e possa identificare strumenti digitali efficaci per aiutare le persone in tutto il mondo a gestire meglio le loro condizioni“, ha detto Myoung Cha, Head of Health Strategic Initiatives di Apple.
Questo è il primo studio medico sull’asma realizzato da Apple.