Quando si sa già tutto è difficile stupire

Con la tecnologia che avanza anno dopo anno è sempre più difficile stupire. Figuriamoci se già si conoscono i prodotti che verranno presentati...

Immaginate Tim Cook a poche ore dalla presentazione degli iPhone 12. Ormai si sa quasi tutti dei nuovi smartphone, ma nessuno ha ancora svelato il design di HomePod mini. “Almeno una sorpresa ci sarà” avrà pensato il buon Tim, e invece…

tim cook keynote

… sul filo di lana sono state svelate e anticipate anche le foto dell’HomePod mini!

Inutile girarci intorno, il fattore sorpresa aiuta e non poco. Sono d’accordo con voi sul fatto che ormai da anni manchi l’effetto “WOW” negli eventi Apple perché gli iPhone, gli iPad e compagnia varia si somigliano generazione dopo generazione, ma sono anche convinto che, se non avessimo visto decine di foto leak, l’effetto finale sarebbe stato diverso. Magari non un “WOW“, ma quanto meno un “Caspita, brava Apple!“. È questione di percezioni e psicologia spiccia.

E ora provate a immaginare per un attimo un mondo senza Prosser e Gurman. Un mondo senza decine di leaker cinesi che ci dicono anche quanti millimetri sarà larga la fotocamera del nuovo iPhone. Ecco. Adesso immaginate l’evento Apple di ieri privo di qualsiasi anticipazione: vedere per la prima volta un iPhone 12 dal design diverso rispetto agli ultimi anni, con un’estetica davvero curata e molto vicina agli splendidi iPhone 5, sicuramente avrebbe generato un effetto diverso in gran parte degli utenti.

Positivo o negativo poco cambia, ma quanto meno ci sarebbe stata una reazione diversa da “Ok, ma tanto già sapevo tutto”.

I leak rovinano gli eventi. Punto. È un po’ come i tanto odiati spoiler: che sia di un bellissimo film o di una commedia da quattro soldi, sapere come andrà a finire ci guasta la visione e non ci fa godere a pieno la serata. E, alla fine, il nostro giudizio sarà alterato e sicuramente più duro.

Ancora una volta, come capita ormai da anni, sapevamo praticamente tutto dei nuovi iPhone 12, dei quattro modelli e delle loro caratteristiche. Abbiamo visto etichette, informazioni, foto, addirittura render 3D identici agli smartphone poi presentati da Apple. E lo stesso ha riguardato anche l’HomePod mini, che fino a poche ore dall’evento sembrava essersi salvato almeno dall’anticipazione delle foto “reali”.

Posso immaginare Tim Cook e il reparto marketing di Apple. Leak di questo tipo non fanno piacere, perché, appunto, abbassano l’attenzione. Sono convinto che quanto accaduto in queste settimane abbia fatto arrabbiare non poche persone in Apple e spero che questo porti a qualche iniziativa per cercare di limitare le fughe di notizie. Lo spero perché voglio di nuovo quel piccolo effetto sorpresa che ormai manca da anni, e non solo per colpa dei prodotti “sempre uguali” presentati da Apple. Semplicemente, odio gli spoiler.

Tra l’altro, causa pandemia, gli ultimi eventi Apple sono stati eccezionali dal punto di vista tecnico: montaggio serrato, niente pause, musiche di accompagnamento, prodotti presentati alla perfezione. Immaginate cosa potrebbe significare vedere questi bellissimi “film” senza conoscerne il finale. Sarebbe più bello per tutti.

Cosa fare per risolvere il problema? Difficile dirlo.

Già nel 2012, Tim Cook si impegnò a raddoppiare gli sforzi per migliorare la “segretezza”, con tanto di multe e altre punizioni per tutti i dipendenti che avrebbero divulgato segreti aziendali. Eppure, Apple non è ancora riuscita ad evitare le tante fughe di notizie. Anzi.

Di chi è la colpa? Di qualche dipendente del reparto marketing che si “diverte” a divulgare notizie? Di qualche lavoratore nelle fabbriche in Cina che, in cambio di qualche centinaio di dollari, condivide qualche informazione? Uno dei leaker più informati sul mondo Apple, Jon Prosser, ha fatto capire più volte di aver ricevuto informazioni praticamente in tempo reale sui comunicati stampa preparati da Apple in vista del lancio di nuovi prodotti. Chi è quindi la talpa?

A questa domanda dovrà cercare di rispondere Apple, magari cambiando completamente strategia visto che fino ad oggi i risultati non sono arrivati. Di certo, se le talpe sono in qualche stabilimento in Cina sarà difficile trovare una soluzione.

E se Apple attivasse un programma di “rumor bounty” come fatto con i bug di iOS? Un premio in denaro a chi “vende” i leak direttamente ad Apple, senza divulgarli pubblicamente. Potrebbe essere un’idea.

Di certo, dietro la fuga di notizie ci sono interessi di immagine ed economici. Un account Twitter che divulga rumor attendibili su Apple può guadagnare fino a 1.000 follower in due ore, senza poi contare le visualizzazioni dei video leak o le visite ai siti che lanciano queste notizie.

E voi, cosa ne pensate? Odiate gli spoiler?

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