Un tribunale federale ha confermato la decisione di sospendere il ban di TikTok imposto dal presidente Trump per presunte minacce alla sicurezza nazionale.
Il giudice Wendy Beetlestone della Corte distrettuale della Pennsylvania ha stabilito che l’ordine esecutivo del presidente Trump viola i diritti del Primo Emendamento. Questo significa che l’app potrà continuare ad essere scaricata su App Store e Google Play store anche dopo il 12 novembre, data ultima prevista dal governo Trump per ratificare un’eventuale acquisizione da parte di un’azienda americana.
Nella sentenza, il giudice Beetlestone afferma che le descrizioni del governo sulla minaccia alla sicurezza nazionale rappresentata dall’app TikTok sono formulate in modo ipotetico, “quindi il governo non è riuscito a dimostrare che tale potenziale rischio supera l’interesse pubblico dell’app in oggetto“.
Questa particolare causa era stata intentata da tre tiktoker, Alec Chambers, Douglas Marland e Cosette Rinab, i quali sostenevano che un divieto di TikTok avrebbe avuto un impatto sulla loro capacità di guadagnare denaro. Rinab guadagna tra i 5.000 e i 10.000 dollari a video grazie a contenuti sponsorizzati da marchi di moda e altre società, mentre Chambers ha guadagnato 12.000 dollari per un video che reclamizza le Extra gum.
L’ingiunzione di oggi è solo l’ultimo capitolo della diatriba in corso tra il governo Trump e TikTok. L’amministrazione Trump aveva chiesto che TikTok fosse venduta ad un’azienda americana per poter continuare ad esistere sul territorio nazionale, ma l’accordo con Oracle non è stato mai ratificato ufficialmente forse per prendere altro tempo e attendere le elezioni presidenziali. In caso di sconfitta di Trump, lo scenario potrebbe cambiare radicalmente.