Gli sviluppatori sono obbligati a rilasciare su App Store le cosiddette “etichette sulla privacy“, per consentire agli utenti di capire immediatamente quali dati vengono utilizzati dall’app e in che modo. Ecco come individuare queste etichette.
Malgrado l’obbligo per gli sviluppatori sia attivo dall’8 dicembre, sembra che Apple stia avendo un approccio molto tiepido nel farlo rispettare. Le app che offrono già ora queste etichette sono davvero poche, inoltre sembra che manchi un vero e proprio controllo sulle informazioni fornite dai singoli sviluppatori. Questo non vuol dire che ci siano etichette fasulle, ma al momento Apple non effettua alcun controllo sulle informazioni fornite dagli sviluppatori. È probabile che nelle prossime settimane ci sia qualche verifica a campione, prima che Apple attivi una vera e propria revisione completa anche su queste informazioni. Se uno sviluppatore non ha fornito informazioni per questa etichetta sulla privacy, Apple mostra un’indicazione per informare l’utente sull’assenza di queste info.
Per visualizzare le etichette:
- Apri l’App Store
- Seleziona l’app desiderata
- Scorri in basso per arrivare alla sezione Privacy dell’app
- Clicca per leggere maggiori informazioni sulle etichette disponibili
Ovviamente, la scheda dell’app fornirà anche il link fornito dallo sviluppatore per leggere le privacy policy complete dell’app. Come detto in precedenza, al momento sono pochissime le app che hanno già attivato le etichette richieste da Apple.
Per ogni categoria, Apple richiede dettagli sui dati raccolti. Se hai un’app che raccoglie le informazioni di contatto, devi specificare quali sono quei dati (nome, e-mail, numero di telefono) e se li utilizzi o meno per tracciare l’utente sul web. Le app che raccolgono informazioni finanziarie devono inoltre specificare se questo aspetto è limitato alle informazioni di pagamento come i numeri di carta di credito o anche su cose come lo stipendio e il punteggio di credito. Per le app che consentono agli utenti di caricare file, lo sviluppatore deve specificare se l’app raccoglie e-mail, messaggi di testo, foto, video o persino contenuti di gioco.
Apple elenca 34 diversi tipi di dati che lo sviluppatore potrebbe monitorare e, quindi, condividere nelle etichette. In linea di massima, il problema è che se lo sviluppatore raccoglie dati da un utente e poi ne fa qualcosa al di fuori della sua app, deve specificarlo in queste etichette.
Ci sono eccezioni e Apple consente agli sviluppatori di non divulgarle. Queste includono i dati utente che “non vengono utilizzati per scopi di monitoraggio” o quando è chiaro che l’utente stia scegliendo di offrire queste informazioni allo sviluppatore.
I 34 tipi di dati vanno dalle informazioni di contatto, ai dettagli sulla salute e a ciò che Apple chiama “interazione con il prodotto“. Esistono motivi legittimi per cui le app desiderano accedere a questi dati, come ad esempio un’app per il fitness che richiede l’accesso all’app Salute. Apple richiede solo che l’utente sappia quando i suoi dati vengono trasmessi a terzi per fini pubblicitari e di marketing.
Di conseguenza, ciò che vedrai quando fai clic sulle etichette è un elenco di tipi di dati raccolti e il motivo di tale monitoraggio. Scoprirai se un’app traccia la tua posizione precisa, o se magari utilizza la tua rubrica per qualche motivo.
In pratica, però, ciò che vedrai nell’etichetta è del tutto simile a quello che troverai sul sito Web dello sviluppatore, alla voce Privacy Policy ormai obbligatoria da diversi anni. Inoltre, le app che non hanno una “etichetta nutrizionale” completa mantengono comunque il collegamento alle privacy policy dello sviluppatore.