Apple è stata citata in giudizio dalla Coalition for a Safer Web per non aver rimosso l’accesso a Telegram su App Store, mentre l’azienda continua a bloccare l’app Parler per la presenza di contenuti violenti e l’assenza di un’adeguata moderazione.
Depositata nella giornata di ieri presso il tribunale distrettuale della California, la causa presentata dalla Coalition for a Safer Web accusa Apple di consentire a Telegram di essere disponibile nell’App Store, “nonostante Apple sappia che molti gruppi Telegram vengono utilizzati per intimidire, minacciare e promuovere violenza“.
La coalizione si presenta come un’organizzazione non di parte e senza scopo di lucro nata per forzare la rimozione di contenuti estremisti e terroristici dalle piattaforme di social media. Apple viene accusata di non far rispettare le proprie linee guida sui contenuti delle app in relazione a Telegram, visto che su questa piattaforma esistono migliaia di gruppi violenti ed estremisti.
Il problema, quindi, non è aver eliminato Parler dall’App Store, ma non aver fatto lo stesso anche con Telegram, visto che in diversi gruppi vengono organizzate azioni violente anche da membri dell’estrema destra, proprio come su Parler. L’app viene accusata anche di aver dato spazio a gruppi antisemiti e razzisti che hanno utilizzato Telegram con poca o nessuna moderazione da parte dei responsabili della piattaforma.
Secondo un comunicato stampa della CSW pubblicato nel giugno del 2020 e citato dalla causa, “Telegram è utilizzato come canale di comunicazione per il governo russo e per i gruppi nazionalisti neo-nazisti e bianchi affiliati, seminando disinformazione e divisione razziale negli Stati Uniti e in Europa“. La stessa coalizione, già a luglio aveva chiesto ad Apple la rimozione dell’app Telegram a causa del suo ruolo di incitamento alla violenza estremista. Secondo la CSW, inoltre, molti membri dell’estrema destra stanno utilizzato Telegram e il suo servizio crittografato per organizzare violenze durante l’insediamento del presidente Joe Biden.
Da qui, l’accusa contro Apple, rea di non aver intrapreso alcuna azione contro Telegram, malgrado i suoi contenuti siano del tutto paragonabili a quelli dell’app Parler. In pratica, Apple applicherebbe le sue regole in modo discrezionale. Nella denuncia si legge anche che gli sviluppatori di Telegram non hanno fatto nulla di significativo per frenare queste violazioni sistematiche alle linee guida di Apple.
La causa richiede un processo con giuria, un risarcimento danni a ciascun attore, un’ingiunzione che vieti Telegram dall’App Store fino a quando non sarà conforme alle linee guida di Apple, e spese legali.
In alcune occasioni, Apple si è mossa per chiedere la rimozione di alcuni contenuti su Telegram. Nel 2018, ad esempio, l’app venne temporaneamente rimossa dall’App Store per la presenza di alcuni contenuti pedopornografici.
Intanto, Telegram ha iniziato a chiudere diversi canali e gruppi che incitano alla violenza negli Stati Uniti.
Accadrà lo stesso dopo queste denuncia?