Anche il Wall Street Journal riporta che Apple sta lavorando per portare il sensore delle impronte digitali sotto lo schermo degli iPhone 13, offrendo così un’opzione biometrica alternativa al Face ID.
Joanna Stern del Wall Street Journal è una fonte molto affidabile, che raramente si espone se non ci sono elementi concreti su un futuro prodotto Apple. Per questo motivo, possiamo dire che il Touch ID sotto il display potrebbe davvero essere una delle novità più importanti degli iPhone 13. Nelle scorse settimane, anche altre importanti leaker come Ming-Chi Kuo e Mark Gurman di Bloomberg avevano affermato che Apple sta lavorando per integrare il sensore di impronte digitali nello schermo dei prossimi iPhone.
In questo modo, gli utenti avranno due opzioni per lo sblocco sicuro dell’iPhone e per l’utilizzo di funzioni specifiche come Apple Pay: il Face ID e il Touch ID. In un’epoca dove le mascherine sono diventate un accessorio obbligatorio, fornire un metodo di riconoscimento diverso dal volto può tornare utile in moltissime occasioni.
Stern afferma che Apple sta lavorando a dei sensori ottici per la lettura delle impronte digitali sullo schermo, per una soluzione considerata “molto più affidabile” rispetto agli ultrasuoni.
I sensori ottici di impronte digitali sul display funzionano sfruttando la luce e, nei telefoni Android che hanno adottato questa tecnologia, lo schermo si illumina con un’icona dell’impronta digitale nel punto in cui si intende posizionare un dito per fornire la luce necessaria. A qual punto, un sensore crea un’immagine virtuale del dito per confermare l’identità. I sensori ottici possono essere facili da ingannare perché usano un’immagine 2D.
I sensori a ultrasuoni utilizzano una tecnologia più recente e sfruttano piccole onde sonore per creare una mappa 3D di un’impronta digitale, una soluzione più sicura difficile da ingannare e che funziona senza problemi anche quando le dita sono bagnate. Tuttavia, la tecnologia di rilevamento delle impronte digitali a ultrasuoni è molto più costosa e per questo sarebbe stata accantonata da Apple.
I pulsanti home Touch ID che Apple ha utilizzato su iPhone, iPad e Mac sono capacitivi. I sensori capacitivi utilizzano una serie di minuscoli condensatori per creare una mappa dei dati dell’impronta digitale che è difficile da ingannare poiché non utilizza un’immagine diretta dell’impronta digitale.
In commercio esistono anche sensori ibridi ottico-capacitivi, quindi se Apple sceglie una soluzione ottica, la funzionalità Touch ID non sarà necessariamente poco sicura come alcuni sensori utilizzati dai produttori Android. In effetti, è molto improbabile che Apple utilizzi un sensore ottico standard, ma un ibrido ottico-capacitivo combinerebbe i vantaggi della scansione rapida del sensore ottico con la sicurezza di un sensore capacitivo, e questo sistema non sarebbe in grado di essere facilmente ingannato .
Stern afferma che, secondo la sua fonte, qualunque soluzione Apple decida di adottare dovrà soddisfare gli standard di sicurezza del suo attuale pulsante Home Touch ID, quindi non ci sarà alcun downgrade da questo punto di vista.
In realtà, l’analista Ming-Chi Kuo ha sempre detto che Apple sta lavorando ad una tecnologia ad ultrasuoni, per cui rimangono ancora dubbi sulla scelta finale. Quello che sembra certo è la presenza di un Touch ID sul display a partire dagli iPhone 13.
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