WhatsApp ha deciso di reintrodurre la nuova informativa sulla privacy, malgrado le tante polemiche scaturite qualche settimana fa. La società ha dichiarato che informerà gli utenti della nuova politica sulla privacy “nelle prossime settimane” e fornirà ulteriori dettagli prima di richiedere agli utenti di accettare i nuovi termini.
In realtà, da quanto si evince, la nuova politica sulla privacy è la stessa che l’azienda ha introdotto a gennaio. Un portavoce di WhatsApp ha confermato che gli utenti dovranno accettare i nuovi termini entro il 15 maggio, quando la nuova politica entrerà in vigore.
Nelle prossime settimane, mostreremo un banner in WhatsApp che fornirà più informazioni agli utenti. Il banner potrà essere riletto quando vorranno. Abbiamo anche incluso ulteriori informazioni per cercare di affrontare le preoccupazioni degli utenti. Successivamente, ricorderemo agli utenti di accettare questi aggiornamenti per poter continuare a utilizzare WhatsApp.
E se non si accetta la nuova privacy policy?
Per un breve periodo, questi utenti saranno in grado di ricevere chiamate e notifiche, ma non potranno leggere o inviare messaggi dall’app. Il “breve periodo” durerà alcune settimane, mentre saranno eliminati gli account inattivi per 120 giorni consecutivi.
Perchè gli utenti sono contro la nuova politica sulla privacy?
I fattori che hanno scatenato gli utenti contro la nuova politica sulla privacy di WhatsApp sono stati principalmente due. Il primo riguarda il fatto che l’azienda abbia fatto scattare i cambiamenti senza alcun preavviso, il secondo riguarda la diffidenza generale nei confronti di Facebook. Molti utenti hanno interpretato questa nuova politica, che prevede la condivisione dei dati proprio con Facebook, come la volontà dell’azienda di “rubare” i dati degli utenti di WhatsApp, senza possibilità di potersi rifiutare. La realtà è che Facebook ha già la possibilità di raccogliere “molte informazioni da ciò che le persone fanno su WhatsApp“.
Al momento non sappiamo se il “nuovo messaggio” sarà sufficiente a riparare al danno già fatto. Molti utenti, infatti, hanno spostato il loro interesse verso altre app di messaggistica, come Signal e Telegram. In un post sul blog, WhatsApp ha però suggerito che questi servizi alternativi potrebbero essere meno “affidabili e sicuri”.
Ricordiamo che le modifiche non riguardano gli utenti europei, protetti dal GDPR.