Mark Gurman di Bloomberg ha fornito alcuni dettagli sulla travagliata ricerca di un partner per la produzione della Apple Car, tanto che Apple avrebbe deciso di affidarsi a Foxconn o alla Magna Steyr.
L’idea iniziale di Apple era quella di affidarsi ad un partner già presente da anni nel mercato automotive, magari con un nome noto alla stragrande maggioranza delle persone. Le cose, però, sono andate male, sia per le richieste di Apple, sia perché molte aziende del settore sono restie a fare da meri produttori di un veicolo per una società terza.
Dopo aver parlato con Hyundai, Nissan, BMW e, si dice, anche Ferrari nel 2020, Apple avrebbe deciso di ritornare sui suoi passi e di seguire una linea più tradizionale, già usata con successo negli ultimi anni per la produzione di iPhone, iPad e Mac.
Come accennato poco più sopra, la strategi di partnership con una casa automobilistica esistente ha portato a una serie di problemi legati all’immagine del marchio a cui il gigante della tecnologia non era abituato, anche perché i suoi fornitori attuali sono ben felici di produrre iPhone o iPad nelle loro fabbriche, che l’immagine del marchio passa in secondo piano.
Ecco le parole di Mark Gurman:
In questo scenario, Apple avrebbe sviluppato un sistema a guida autonoma per il veicolo, il design interno ed esterno e la tecnologia di bordo, lasciando la produzione finale alla casa automobilistica. Un simile accordo chiederebbe essenzialmente a una società automobilistica esistente di perdere il proprio marchio e diventare un assemblatore per un nuovo rivale.
Sarebbe come se Apple chiedesse al rivale Samsung di produrre l’iPhone. Apple vuole sfidare i presupposti su come funziona un’auto: come sono fatti i sedili, come appare il design esterno, come sviluppare la tecnologia. Una casa automobilistica tradizionale sarebbe riluttante ad aiutare un concorrente così potenzialmente dirompente, per cui Apple si trova in difficoltà poiché ha bisogno di un partner di produzione.
Apple raccoglie alti profitti concentrandosi sul prodotto e sullo sviluppo mentre esternalizza la produzione, che è generalmente un’attività a basso margine. Questo a sua volta le consente di evitare di spendere miliardi di dollari per la costruzione delle proprie fabbriche, per non parlare della retribuzione e della formazione del personale, insieme a ulteriori responsabilità.
Al contrario, l’industria automobilistica si basa su un modello diverso, visto che ogni azienda gestisce le proprie fabbriche ad alto volume e controlla strettamente le proprie catene di approvvigionamento a costi considerevoli: un modello di business che ha margini di profitto inferiori a quelli a cui Apple è abituata.
Secondo gli esperti del settore, questo è il motivo per cui è più probabile che Apple scelga un produttore a contratto come Foxconn, che ha un rapporto ormai storico con l’azienda. Foxconn è il principale assemblatore di iPhone e di recente ha svelato i suoi piani per la produzione di telai di veicoli elettrici per partner terzi. Un dipendente Apple ha detto a Bloomberg che Foxconn è abituata ad avere gli ingegneri Apple che dicono cosa fare e che gli stabilimenti dell’azienda sono già pieni di apparecchiature progettate da Apple.
Un’altra possibilità è Magna. Quest’azienda produce da anni componenti per auto come BMW, Jaguar e Land Rover, per cui è abituata a lavorare nel settore delle auto di lusso. Si tratterebbe di una scelta quasi perfetta: Magna è specializzata in questo settore, ma non ha dei veri e propri veicoli con il suo brand, visto che da anni collabora solo con case terze.
Infine, Gurman osserva che i recenti annunci di lavoro pubblicati da Apple suggeriscono che l’azienda potrebbe stupire tutti e avviare internamente la produzione della sua Apple Car, senza alcuna partnership con altre aziende.
Intanto, il presidente di Toyota ha accolto con favore il possibile ingresso di Apple nel settore automobilistico:
Sono felice di questo possibile ingresso, ma Apple si prepari ad un impegno decennale nei confronti dei propri clienti. Chiunque può costruire un’auto se ha le capacità tecniche, ma una volta costruita bisogna prepararsi a 40 anni di risposta ai clienti e ai vari cambiamenti del mercato.
Cosa ne pensate?