Wistron ha riavviato la produzione di iPhone in India, dopo il blocco imposto da Apple e dal governo a seguito di alcune proteste in uno degli stabilimenti nel paese.
Il ministro dell’Industria Jagadish Shettar ha dichiarato che Wistron ha ripreso la produzione in conformità con le leggi locali e nel rispetto dei diritti dei lavoratori. In futuro, i dipartimenti competenti presteranno maggiore attenzione alle questioni legate alle condizioni di lavoro per evitare il ripetersi di incidenti simili.
Il 12 dicembre scorso, quasi tutti i 2.000 dipendenti dello stabilimento Wistron in India hanno preso parte a una violenta rivolta contro l’azienda. Sono stati danneggiati mobili, macchinari, vetrate e moltissime auto nel parcheggio antistante gli uffici per danni pari a circa 7 milioni di dollari. I lavoratori affermavano di essere stati sottopagati per quattro mesi (alcuni con stipendi da 7 dollari) e che la rivolta era iniziata dopo che un incontro con le risorse umane non era riuscito a risolvere la controversia. Dopo queste proteste, sia il governo indiano che Apple si sono mossi per indagare e punire Wistron per alcune violazioni dei diritti dei lavoratori..
L’impianto doveva assumere fino a 20.000 lavoratori in più per produrre un numero maggiore di iPhone SE 2020, ma il piano è stato congelato e Apple ha detto che non avrebbe assegnato a Wistron alcun nuovo ordine fino a quando non fossero stati risolti tutti i problemi legati alle condizioni dei lavoratori.
A quanto pare, questi problemi sono stati risolti e anche Apple ha dato il via libera per la ripresa della produzione. Tra l’altro, Apple ha anche avviato un corso di formazione per i dipendenti dello stabilimento Wistron, così che tutti comprendano al meglio i propri diritti.
Secondo Wistron, i dipendenti hanno ora ricevuto la retribuzione completa ed è stato implementato un nuovo sistema di reclutamento e retribuzione per garantire che tutti ricevano lo stipendio corretto e forniscano la documentazione necessaria per poter lavorare.