Come ben sappiamo Apple ha imposto a tutti gli sviluppatori di indicare, tramite alcune etichette, quali sono i dati degli utenti raccolti dalle proprie app. Il ritardo di Google ha fatto certamente molto rumore, viste le diverse settimane di attesa. A fronte della pubblicazione DuckDuckGo è partito all’attacco di Google, sfruttando proprio le etichette privacy.
Il motore di ricerca concorrente di Google da tempo si propone come alternativa rispettosa della privacy e attacca Mountain View proprio a seguito della pubblicazione delle etichette privacy. Il motore di ricerca, con un tweet, sferra un duro attacco a Google mettendo a confronto la propria etichetta privacy con quella delle app Google e Chrome, decisamente più “voraci” di dati personali degli utenti.
After months of stalling, Google finally revealed how much personal data they collect in Chrome and the Google app. No wonder they wanted to hide it.
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Spying on users has nothing to do with building a great web browser or search engine. We would know (our app is both in one). pic.twitter.com/lJBbLTjMuu— DuckDuckGo (@DuckDuckGo) March 15, 2021
Dopo mesi di stallo, Google ha finalmente rivelato quanti dati personali raccoglie con l’app Google e Chrome. Non ci meraviglia il fatto che volessero nasconderlo. Spiare gli utenti non ha nulla a che fare con la creazione di un ottimo browser web o motore di ricerca. Lo sapremmo (la nostra app è entrambe in una).
L’azienda ci tiene insomma a rimarcare come il proprio cuore pulsante sia la privacy e la navigazione sicura, un aspetto ormai sempre più al centro dell’attenzione. Le etichette sulla privacy per Google e Chrome segnalano l’accesso a dati come posizione, cronologia di navigazione, informazioni finanziarie, cronologia delle ricerche e altro. Tali dati sono collegati all’utente per effettuare operazioni quali analisi, personalizzazione e pubblicità di terze parti.
La battaglia di DuckDuckGo è sicuramente ammirevole ma non sarà facile scardinare dalle abitudini degli utenti un colosso come Google, sempre saldo al vertice dei motori di ricerca.