Dopo l’annuncio ufficiale da parte di Apple dei nuovi AirTag, il CEO di Tile ha affermato che vorrebbe incontrare i rappresentanti del Congresso per chiedere l’avvio di un’indagine antitrust su Apple.
Questa non è la prima volta che Tile si scaglia contro Apple, tanto da aver anche testimoniato al Congresso esponendo le sue preoccupazioni in materia di antitrust contro l’azienda di Cupertino. In questo caso, però, sarà davvero difficile per Tile presentare un reclamo antitrust davvero convincente.
Apple, infatti, prima di presentare gli AirTag, aveva annunciato anche l’apertura della piattaforma Dov’è (Find My) anche ad aziende di terze parti. Le prime tre ad aderire sono state Belkin, VanMoof e Chipolo, con quest’ultima che ha già lanciato il primo tracker di terze parti compatibile con la piattaforma di Apple. Questo significa che anche Tile può sfruttare la rete Find My, proprio come gli AirTag, senza alcuna differenza.
Il CEO di Tile, CJ Prober, subito dopo l’annuncio degli AirTag, ha pubblicato la seguente dichiarazione:
Accogliamo favorevolmente la concorrenza, purché si tratti di concorrenza leale. Sfortunatamente, data la storia ben documentata di Apple nell’utilizzo del vantaggio della sua piattaforma per limitare ingiustamente la concorrenza per i suoi prodotti, siamo scettici.
Quest’oggi Prober testimonierà al Congresso all’udienza antitrust contro Apple e Google. Probabilmente si parlerà anche del nuovo tracker di Apple.