I documenti inviati da Apple alla FCC per l’approvazione degli AirTag rivelano che l’azienda aveva iniziato i test nel 2019, quasi due anni prima dall’annuncio ufficiale.
Una serie di documenti presentati alla Federal Communications Commission degli Stati Uniti e resi pubblici solo ieri indicano che Apple ha avviato i test per la certificazione ufficiale degli AirTag tra luglio e novembre 2019. Nonostante i test siano stati condotti a metà del 2019, i documenti ufficiali per la certificazione normativa sono stati emessi solo a settembre e ottobre dello scorso anno.
Come tutti i prodotti di consumo, i dispositivi Apple devono essere sottoposti a test approfonditi e rigorosi da parte della FCC prima di poter essere venduti ai consumatori. Quello che rende la notizia particolarmente curiosa è che gli AirTag sono stati oggetto di rumor proprio a partire da due anni fa, quindi i vari leaker hanno avuto qualche soffiata dalla FCC o da fonti molto vicine agli ambienti Apple.
Inoltre, dai documenti emerge che gli AirTag erano quasi pronti già nel 2019, ma per qualche motivo Apple ha deciso di posticiparne il lancio di quasi due anni. Il motivo potrebbe essere legato alla volontà dell’azienda di sviluppare prima la rete “Find My” aperta a terzi, così da evitare rischi di cause antitrust.
Con questa apertura, tutti i tracker di terze parti come quelli prodotti da Tile possono beneficiare della rete “Find My” composta da milioni di dispositivi Apple in tutto il mondo, così da evitare all’azienda qualsiasi tipo di rischio legale.