Foundation è sicuramente la serie più ambiziosa mai realizzata su Apple TV+ fino ad oggi, con una storia di fantascienza millenaria e su scala galattica da raccontare per portare su schermo un’opera epica come quella scritta da Isaac Asimov. Oggi, lo showrunner David S. Goyer ha condiviso alcune informazioni sull’adattamento del libro.
Apple ha già rilasciato il primo trailer di Foundation, ufficializzando anche la data di lancio dei primi tre episodi che saranno disponibili sulla piattaforma dal 24 settembre. Lo showrunner David S. Goyer, noto per i suoi lavori in”Dark Knight” e “Blade”, ha ora condiviso alcune informazioni sull’approccio all’adattamento dei libri Issac Asimov.
In un’intervista con Entertainment Weekly, Goyer ha spiegato la “Fondazione” di cui si parla nella saga è un istituto omonimo creato dallo “psicostorico” Hari Seldon (Jarred Harris) durante il declino dell’Impero Galattico durato 12.000 anni. Seldon, che ha predetto la caduta della civiltà analizzando calcoli complessi, ripone la speranza nella Fondazione per migliorare un’epoca oscura ormai incombente, raccogliendo e preservando la conoscenza umana.
“Quando Asimov stava scrivendo i libri, la sua famiglia ebrea era immigrata dalla Russia prima della seconda guerra mondiale, ma capì subito che le cose si stavano mettendo male con l’ascesa del nazismo“, racconta Goyer. “Si chiedeva perché fosse accaduta una cosa terribile come l’Olocausto. Se guardiamo indietro attraverso la storia, avremmo potuto impedire che accadesse? Ci sono stati molti antecedenti che hanno portato all’Olocausto andando indietro di generazioni in generazioni. Asimov ha risposto all’idea di chiedersi, come possiamo impedire che queste cose accadano di nuovo? L’umanità sembra continuare a cadere nella stessa trappola“.
Il trailer si apre con un’inquadratura di Brother Dusk (Terrence Mann), un membro della dinastia genetica dei Cleon, che assiste alla nascita del suo clone. Dusk è il maggiore di tre cloni che, insieme, governano l’Impero Galattico.
“Si aiutano a vicenda“, ci spiega Goyer. “Si chiamano fratelli l’un l’altro, ma non sono esattamente fratelli. Si relazionano l’uno con l’altro come padre e nonno, ma non sono esattamente così. Quando vedono una versione più vecchia di se stessi, sanno letteralmente come saranno quando raggiungeranno quell’età. C’è rassicurazione in questo, ma si odiano anche per questo. Anche se sono gli uomini più potenti della galassia, ognuno di loro vuole disperatamente dimostrare di essere unico, anche se ce ne sono stati 14 uguali prima. Vivono tutti all’ombra del primo“.
Seldon viene presentato dall’impero come un ribelle che minaccia l’equilibrio del potere. “Nessuno capisce la sua matematica. Sanno che è davvero intelligente, ma non sanno se sta mentendo o no. Ed è questo che rende l’impero davvero nervoso“, aggiunge Goyer. “Ecco perché si rivolgono a Gaal“.
Gaal (Lou Llobell) è un matematico emergente invitato a partecipare al progetto di psicostoria e che, nella serie di Asimov, diventa il biografo di Seldon.
“Una delle cose che sono entusiasta di esplorare con il personaggio di Seldon è capire quello che serve per essere una persona in grado di rendersi conto che il mondo finirà in un modo davvero brutto. Lui sa che deve dare quella notizia a tutti e che nessuna di quelle persone può essere salvata. A salvarsi saranno eventualmente i loro nipoti e i loro pronipoti“, ha detto Goyer. “Come fa a convincere le persone a costruire qualcosa che andrà oltre la loro vita? Quindi, ha questo peso incredibilmente pesante sulle spalle e questo fardello del tipo, ‘Ti sto solo dicendo cosa afferma la matematica. Non incolpare il messaggero’, cosa che ovviamente tutti vogliono fare“.
Goyer continua a paragonare il lavoro di Seldon a quello del dottor Anthony Fauci durante il mandato del presidente Trump.
“Prima stai intrattenendo le persone e magari le fai pensare alle cose dopo il fatto, che si tratti del riscaldamento globale, della globalizzazione, della Brexit, della polarizzazione di ciò che sta accadendo oggi in America. L’ironia è che non si tratta di nuovi sconvolgimenti. Sono sconvolgimenti che sono accaduti ancora e ancora e ancora in tutte le società risalenti a decine di migliaia di anni. Un ottimista direbbe: ‘Ehi, i cicli sono accaduti prima. Possiamo imparare qualcosa da vero?’ In un certo senso, questo è ciò di cui parla la serie“.
Foundation avrà anche tantissimi effetti speciali. Il trailer mostra paesaggi austeri e ambienti esotici, alcuni dei quali sott’acqua. Come conferma lo showrunner, la serie è stata girata in sei diversi paesi.
“Ero determinato e siamo davvero andati in questi posti”, conclude Goyer. “È uno spettacolo che volevo fosse molto materico. Siamo andati alle Isole Canarie, a Berlino, a Malta e in Islanda. Le riprese sono state incredibilmente ardue. Credo davvero che bisogna fare le cose dal vivo e avere il maggior numero possibile di elementi reali. Quindi, quando vedrai questi luoghi sontuosi nell’episodio 1 e nell’episodio 3, non stavamo fingendo“.