Un rapporto della US Customs and Border Protection stima che la diffusione di AirPods fasulli sia costata ad Apple circa 3,2 miliardi di dollari nell’ultimo anno.
I sequestri di AirPods falsi sono aumentati dai 3,3 milioni di dollari nel 2019 ai 62,2 milioni di dollari negli ultimi nove mesi, e questo solo tenendo conto del mercato degli Stati Uniti e dei dispositivi effettivamente sequestrati.
La US Customs and Border Protection ha infatti sequestrato circa 360.000 copie esatte di AirPods da ottobre a oggi, stimando che Apple abbia subito un danno di 3,2 miliardi di dollari in vendite perse solo negli Stati Uniti e solo considerando l’ultimo anno. Ovviamente, il totale riguarda il totale degli AirPods falsi sequestrati, ma va considerato che non tutti gli acquirenti di questi modelli fake avrebbero comunque acquistato gli auricolari originali. Di sicuro, una percentuale avrebbe probabilmente acquistato gli AirPods di Apple senza la disponibilità di modelli fake, ma in tanti non avrebbero mai speso la cifra richiesta dall’azienda di Cupertino.
Apple afferma però che non è solo una questione di mancati guadagni, ma anche di sicurezza:
I prodotti contraffatti offrono un’esperienza inferiore e spesso possono essere pericolosi. Apple ha dei team in tutto il mondo che lavorano con forze dell’ordine, dogane, commercianti, social media e siti di e-commerce per rimuovere le contraffazioni. È importante che i clienti abbiano la certezza di acquistare un prodotto originale e di non essere indotti a pensare di acquistare qualcosa che in realtà non è.
Non sorprende che la stragrande maggioranza dei falsi sequestrati provenisse dalla Cina o da Hong Kong, molti dei quali venivano venduti come AirPods originali a prezzi scontati. Secondo alcune fonti, questi AirPods contraffatti vengono creati con stampi autentici rubati dalle fabbriche dei fornitori Apple e, in effetti, alla sola vista è davvero difficile distinguerli dalle versioni originali.