Come anticipato subito dopo la sentenza, Epic Games ha presentato ricorso nel suo caso contro Apple dopo la decisione del giudice Yvonne Gonzalez-Rogers.
La sentenza, annunciata venerdì scorso, ha dato ragione ad Apple su nove delle dieci accuse presentate da Epic Games contro l’azienda. Ad esempio, App Store non ha alcun monopolio e Apple non dovrà aprire le porte a store alternativi. L’unica vittoria per Epic riguarda il divieto per Apple di impedire agli sviluppatori di indirizzare gli utenti a opzioni di pagamento di terze parti.
La parte della sentenza che meno è piaciuta ad Epic è quella che riguarda proprio il presunto comportamento antitrust di Apple, visto che il giudice ha ribadito che “Epic Games non è riuscita a dimostrare che l’azienda ha un monopolio illegale o viola le leggi anti-trust della California“. Non a caso, i legali di Apple si sono detti ampiamente soddisfatti della decisione, anche perché una prima apertura verso sistemi di pagamento di terze parti era stata già fatta alcun giorni prima.
L’appello di Epic Games, presentato nella tarda serata di domenica, non fornisce dettagli su ciò che la software house intende chiedere, ma molto probabilmente l’obiettivo è quello di tentare nuovamente di convincere i giudici che Apple dovrebbe consentire app store di terze parti, che l’azienda ha un monopolio in legale e che l’account dev di Epic su App Store deve essere ripristinato.
Inoltre, alcuni esperti legali affermano che questa sentenza mette in difficoltà anche il governo degli Stati Uniti, che proprio in queste settimane aveva iniziato a lavorare su alcune norme antitrust da applicare alle aziende big-tech. Poiché è stato accertato che Apple non ha violato lo Sherman Act, una legge tipicamente utilizzata per condannare le società monopolistiche negli USA, la sentenza rende molto più difficile per il governo utilizzare la stessa legge contro Apple in futuro.