Voice Plan è il nuovo piano in abbonamenti per Apple Music che, al prezzo di 4,99€, consente di avviare la riproduzione di brani, playlist e stazioni radio esclusivamente tramite Siri. Questa opzione avrà successo?
Voice costerà 4,99€ al mese e permetterà agli utenti di accedere ai contenuti di Apple Music esclusivamente tramite Siri. In pratica, potremo usare l’assistente vocale per chiedere la riproduzione di determinati brani e playlist senza alcuna interfaccia utente.
Apple non ha condiviso il motivo per cui ha deciso di lanciare questo nuovo piano, ma secondo diversi esperti gli obiettivi sono due: abbassare la soglia di ingresso con un costo dimezzato rispetto ai 9,99€ standard e sfruttare le richieste degli utenti per addestrare e migliorare la comprensione di Siri.
Con Voice Plan, infatti, è probabile che tantissimi utenti in tutto il mondo inizieranno ad usare Apple Music solo tramite Siri, impartendo comandi vocali nella propria lingua. Tutti questi dati vengono raggruppati in modo anonimo da Siri, previo consenso dell’utente, con lo scopo di migliorare la comprensione dei comandi impartiti dagli utenti.
Difficile immaginare altre motivazioni, anche perché il piano Voice non ha limiti per quanto riguarda i brani che possono essere riprodotti e Apple non ha variato gli accordi di licenza con le etichette discografiche. Le uniche limitazioni sono il mancato supporto per Spatial Audio, Audio Lossless, testo dei brani e videoclip.
C’è chi addirittura si chiede come mai Apple non ha lanciato un abbonamento Voice gratuito, proprio per raccogliere un numero ancora maggiore di dati. Il motivo principale è legato alla concorrenza: offrire un piano gratuito e con pochi limiti, avrebbe sicuramente causato problemi antitrust nei confronti di Spotify e altre piattaforme concorrenti, visto che problemi di questo tipo sono già finiti sulle scrivanie di diversi enti in Europa e negli Stati Uniti.
Di fatto, le aziende tecnologiche alimentano i loro modelli di intelligenza artificiale con grandi quantità di dati per migliorare i propri servizi. Anche se Siri è notevolmente migliorato nel corso degli anni, rimane ancora inferiore rispetto alle alternative offerte da Amazon e Google, portando Apple a trovare soluzioni per colmare queste differenze.
È vero che già prima era possibile usare Siri per avviare brani su Apple Music, ma la maggioranza degli utenti preferisce accedere al servizio tramite l’app e sfruttando l’interfaccia utente a video. La strada intrapresa da Apple con Voice Plan è la stessa che ha consentito ad Amazon di migliorare Alexa anche grazie ai milioni di comandi impartiti dagli utenti dei dispositivi Echo, che funzionano esclusivamente tramite voce.
Inoltre, il piano Voice Plan sarà attivo in diversi paesi e questo permetterà a Siri di accumulare una vasta gamma di accenti diversi provenienti da tutto il mondo.
Personalmente, continuerò ad usare Apple Music tramite app perché lo trovo più comodo e immediato, soprattutto quando si è indecisi su cosa ascoltare e si va alla scoperta di nuovi brani suggeriti dagli esperti Apple. Ammetto però che un abbonamento a 4,99€ al mese, senza limiti per quanto riguarda l’accesso al catalogo di brani e playlist, può far gola a molti e questo potrebbe effettivamente aiutare Apple non solo ad aumentare il numero di abbonati, ma anche a migliorare Siri.
Cosa ne pensate?