Dopo l’abbandono forzato di Twitter e altri social da parte di Donald Trump, è arrivato il suo nuovo social. Si chiama Truth e, al momento, la diffusione è limitata agli USA. Ve ne abbiamo parlato qualche giorno fa, ma è arrivato il momento di approfondire l’argomento.
Da sempre, Donald Trump è stato un utente attivo di Twitter. Attraverso il social ha pubblicato molti controversi tweet che hanno poi portato Twitter a bannarlo definitivamente. Nonostante le proteste e il tentativo di essere riammesso, Donald Trump non ha più avuto la possibilità di lanciare tweet.
Vista l’impossibilità di comunicare attraverso Twitter e altri social, l’ex Presidente USA ha quindi deciso di lanciare un nuovo social network che ricalca in modo pedissequo le caratteristiche del social da lui più amato. Il nome? Truth.
Perché Truth?
Si tratta di un nome decisamente parlante. La scelta di questo nome probabilmente deriva dalla voglia di Donald di smarcarsi dalle accuse mosse nei propri confronti rispetto alla dubbia veridicità delle informazioni contenute nei propri tweet.
È interessante analizzare inoltre le parole utilizzate in AppStore di Apple per descrivere l’app ufficiale del nuovo social di Trump. Sembra essere la descrizione di un normale social network. Tuttavia, fino a qualche ora fa, la descrizione recitava parole come “piattaforma libera da discriminazioni politiche” ovviamente riferendosi in modo chiaro alle vicende che hanno coinvolto lo stesso Trump nei mesi scorsi. L’app, al momento, è disponibile esclusivamente attraverso l’AppStore USA. Stessa sorte per il sito ufficiale di Truth, al momento disponibile alla navigazione solo attraverso IP statunitense.
L’app è in cima alle classifiche dell’AppStore in USA. Si tratta di una situazione fisiologica visto l’interesse mediatico che suscita Trump e la novità di sicuro interesse per moltissimi suoi sostenitori e non.
Le alternative
Il social Truth si inserisce in un contesto di social più liberi dove è concesso parlare di quasi tutto. Il riferimento è ovviamente a social come Gettr e Parler, spesso casa di estremismi non positivi sia politici che sociali. Solitamente, le opinioni espresse attraverso questi ultimi due sono proprio quelle che i social tradizionali tendono a censurare vista la loro natura controversa che viola i ToS che ciascun utente accetta in fase di registrazione alle piattaforme.
In passato, Parler è stato bannato da AppStore per poi essere riammesso qualche tempo dopo. Lo stesso destino non è toccato a Gettr che non ha mai subito un vero e proprio ban dall’AppStore di Apple. Non è da escludere che, qualora il dibattito dovesse risultare eccessivamente acceso, Truth possa essere temporaneamente o definitivamente bannato da AppStore. L’auspicio è ovviamente che i toni non si accendano a tal punto da scatenare questo meccanismo.
Come funziona Truth?
Al netto di tutto, il lavoro compiuto dagli sviluppatori della piattaforma e dell’app relativa è davvero egregio. La UI e la UX risultano molto chiare e pulite e permettono di accedere a tutte le funzionalità di Truth in modo molto semplice. Come detto però, Truth non introduce elementi nuovi sulla scena social ricalcando quasi totalmente quelle che sono le funzionalità principali di Twitter.
Conclusioni
È chiaro quindi che l’intento di Trump sia quello di entrare in diretta competizione con Twitter che lo stesso ex Presidente utilizzava in prima persona durante il proprio mandato alla Casa Bianca. L’utilizzo in prima persona del social aveva mandato in tilt la sicurezza dello stesso Trump che era stato costretto ad utilizzare due smartphone per evitare intercettazioni o altri problemi legati appunto alla sicurezza. Un dispositivo era impiegato per le comunicazioni istituzionali, un secondo solo ed esclusivamente per l’utilizzo di Twitter.
Truth nasce quindi proprio per dar sfogo alle parole di Donald Trump. Diventerà una vera alternativa a Twitter o sarà l’ennesimo social che alla fine tutti scorderanno? Lo scopriremo tra qualche mese.
Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere attraverso i commenti a questo articolo.