Con Apple pronta ad acquistare le memorie NAND 3D prodotte dalla società cinese Yangtze Memory Technologies per i suoi ultimi smartphone della gamma iPhone 14, i legislatori statunitensi hanno avvertito che l’azienda californiana dovrà affrontare diversi controlli.
Il senatore statunitense Marco Rubio, che è anche vicepresidente della commissione intelligence del Senato, ha accusato Apple di “giocare con il fuoco“. Secondo Rubio, Apple “conosce i rischi per la sicurezza posti da YMTC. Se andrà avanti, sarà sottoposta a un controllo mai visto da parte del governo federale. Non possiamo permettere a società cinesi legate al partito comunista di accedere alle nostre reti di telecomunicazioni e agli iPhone di milioni di americani”.
Apple, tuttavia, ha chiarito che non sta prendendo in considerazione l’utilizzo dei chip YMTC per gli iPhone venduti al di fuori della Cina, dichiarando che sta valutando l’approvvigionamento dal fornitore cinese di chip NAND da utilizzare solo in alcuni iPhone venduti in Cina.
Apple dipende fortemente dalla Corea del Sud per le memorie NAND e le DRAM. Finora si è rifornita soprattutto da Samsung, SK Hynix e Kioxia. La collaborazione con YMTC viene percepita come un tentativo di Apple di abbassare i prezzi di questi componenti, ma l’azienda cinese è parzialmente di proprietà statale, con il governo cinese che detiene il 24% delle quote.
Già a luglio, un gruppo di senatori statunitensi aveva chiesto l’inserimento di YMTC nell’elenco delle aziende “nere”, accusandola di aver violato le norme sul controllo delle esportazioni fornendo chip di memoria a Huawei. Inoltre, le sovvenzioni governative ricevute da YMTC sono diventate una fonte di grande preoccupazione per i legislatori statunitensi, che temono il suo impatto sull’industria globale dei chip di memoria e, di conseguenza, sulla sicurezza dell’archiviazione globale dei dati.