Elon Musk ha incontrato Tim Cook all’Apple Park, per parlare anche delle commissioni del 30% e delle voci su una possibile eliminazione di Twitter dall’App Store.
Dopo l’incontro, Musk ha raccontato di aver avuto una piacevole conversazione con Tim Cook, il quale ha ribadito che Apple non ha mai preso in considerazione l’idea di rimuovere Twitter dall’App Store. Questa affermazione ha calmato l’ira di Musk, che nei giorni scorsi aveva detto che, se Apple avesse tolto l’app dallo store, avrebbe creato un proprio smartphone per fare concorrenza all’iPhone.
Elon Musk ha anche cancellato un vecchio tweet che criticava la commissione del 30% richiesta da Apple per gli acquisti su App Store, probabilmente dopo essere stato convinto da Tim Cook che questa scelta è dettata da tutti i vantaggi che lo store offre agli sviluppatori.
Il proprietario di Twitter ha poi definito “molto bello” il campus Apple Park, complimentandosi con Cook.
Thanks @tim_cook for taking me around Apple’s beautiful HQ pic.twitter.com/xjo4g306gR
— Elon Musk (@elonmusk) November 30, 2022
Musk ha comunque confermato di voler ridurre in modo significativo la quantità di moderazione dei contenuti sulla piattaforma, come dimostra il fatto di aver già ripristinato gli account di figure controverse, come l’ex presidente Donald Trump.
Presumibilmente, nei colloqui, Musk ha promesso a Cook che su Twitter rimarrà un grado accettabile di moderazione dei contenuti. Ad esempio, Musk ha precedentemente twittato che gli incitamenti alla violenza porteranno comunque alla sospensione dell’account.
Il Financial Times ha parlato con un ex dirigente Apple per oltre 10 anni riguardo alla capacità di Cook di placare qualcuno come Musk: “Sono sicuro che Tim lo ha affascinato“, ha detto l’ex dirigente. “Voleva ascoltare Musk. E sono sicuro che Tim ha dato la sua prospettiva. Questo è quello che fa Tim: si rimbocca le maniche e risolve i problemi. Non è coinvolto in grandi controversie pubbliche, che si tratti di una disputa di pubbliche relazioni o di qualcosa di più controverso. Non è il suo modus operandi. Non è come Elon“.
Il cofondatore di Apple Steve Wozniak ha aggiunto che “la migliore abilità di Cook è solo capire la necessità di prendersi cura di tutti, essere multidisciplinare e non avere un favorito“.
John Sculley, che è stato CEO di Apple prima che Steve Jobs tornasse in azienda, è d’accordo con queste affermazioni: “I primi trilioni di dollari sono arrivati da Jobs e Ive, i successivi trilioni da ciò che ha fatto Tim Cook. Lo fa in modo tranquillo e non attira l’attenzione su di sé, ma fa un lavoro straordinario. Quando si tiene in mano un iPhone, i nomi che vengono subito in mente sono Steve Jobs e Jony Ive, ma i contributi di Tim Cook sono altrettanto rilevanti“.
Il Financial Times prende comunque atto della più grande crisi che Tim Cook deve ancora risolvere, e cioè il fatto Apple è fortemente dipendente dalla Cina per la produzione. L’azienda sta portando avanti i suoi sforzi per diversificare la sua catena di approvvigionamento al di fuori della Cina, ma ci vorranno anni prima che questo avvenga.