L’FBI avrebbe già espresso delle critiche nei confronti delle novità annunciate da Apple di recente. Nel mirino delle critiche c’è sopratutto l’espansione della crittografia end-to-end ad ulteriori tipi di dati in iCloud.
Apple di recente ha annunciato l’introduzione di nuove tecnologie di sicurezza per le sue piattaforme, tra cui l’ampliamento della crittografia end-to-end su iCloud a 23 categorie di dati, rispetto alle precedenti 14. Questa mossa non è proprio piaciuta all’FBI, che in una dichiarazione inviata al Washington Post, ha affermato di essere “profondamente preoccupata” per la minaccia rappresentata dalla crittografia end-to-end. L’FBI afferma, inoltre, che ciò “ostacolerà” la sua capacità di “proteggere il popolo americano da atti criminali” come attacchi informatici, violenza contro i bambini e traffico di droga.
Il precedente “scontro” nel 2016 e nel 2020
Questa non è la prima volta che Apple e FBI si scontrano in materia di sicurezza e crittografia end-to-end. Probabilmente ricorderete l’episodio avvenuto nel 2016, quando l’FBI ha richiesto ad Apple di creare una backdoor nell’iPhone per sbloccare il dispositivo utilizzato dell’attentatore di San Bernardino. Apple ha rifiutato di soddisfare questa richiesta, definendola un “passo senza precedenti che minaccia la sicurezza dei nostri clienti”. Successivamente, l’FBI è stata comunque in grado di sbloccare l’iPhone senza l’aiuto di Apple. Un altro episodio simile avvenne nel 2020, quando l’FBI chiese nuovamente ad Apple di sbloccare due iPhone dell’omicida che ha attaccato la base di Pensacola. Tuttavia, anche in quel caso, Apple si rifiutò di procedere con lo sblocco del dispositivo.
Proprio per questo motivo, l’azienda di Cupertino ha ulteriormente migliorato la crittografia a bordo dei suoi dispositivi e ha posto maggiore attenzione alla privacy degli utenti.
Nonostante l’FBI abbia criticato l’annuncio di Apple, la società ha ricevuto diversi elogi, tra cui quelli della Electronic Frontier Foundation. Quest’ultima ha elogiato Apple per l’espansione della crittografia end-to-end. Inoltre, ha accolto con favore la decisione di interrompere i piani per una funzione di rilevamento CSAM per iCloud Photos.
Le aziende dovrebbero smetterla di provare a far quadrare il cerchio mettendo cimici nelle nostre tasche su richiesta dei governi e concentrarsi sulla protezione dei propri utenti e dei diritti umani. Oggi Apple ha fatto un grande passo avanti su entrambi i fronti. Esistono numerose scelte di implementazione che possono influire sulla sicurezza complessiva della nuova funzionalità e faremo pressioni su Apple per garantire che la crittografia sia il più efficace possibile. Infine, vorremmo che Apple facesse un ulteriore passo avanti. L’attivazione di queste funzionalità di protezione della privacy per impostazione predefinita garantirebbe la protezione dei diritti di tutti gli utenti.
Cosa ne pensate di questa “diatriba” tra Apple e FBI? Con chi siete d’accordo? Fateci sapere la vostra opinione con un commento qui sotto.