Twitter banna ufficialmente le app di terze parti

Addio a Tweetbot, Twitterrific e a tutti i client Twitter di terze parti.

Twitter ha confermato che non consentirà più agli sviluppatori di terze parti di creare client per il social network, tanto da aver cambiato anche l’accordo di licenza della piattaforma.

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Come scoperto da Engadget, na nuova clausola afferma che gli sviluppatori non possono più “creare un servizio o un prodotto sostitutivo o simile alle applicazioni Twitter”. Questa formulazione vieta esplicitamente tutte le app di terze parti come Tweetbot, Twitterrific, Aviary, Echofon, Birdie e altre e chiarisce che le app Twitter di terze parti non funzioneranno più.

Pochi giorni fa, Twitter aveva smesso di fornire l’accesso API ai principali client come Tweetbot, ma non aveva ancora fornito alcuna spiegazione sul motivo per cui le API non fossero più disponibili. Ora, invece, è tutto ufficiale, con l’azienda di Elon Musk che fa sapere di aver fatto semplicemente rispettare quanto già previsto. Per spiegare meglio la situazione, Twitter ha anche modificato l’accordo di licenza vietando esplicitamente i client di terze parti.

Tutti i client Twitter come Tweetbot e Twitterrific non funzionano più e gli utenti che utilizzavano queste app ora dovranno utilizzare l’app ufficiale di Twitter su iOS o Android o la versione web della piattaforma. Tagliando le app di terze parti, Twitter sarà in grado guadagnare di più dalle pubblicità, visto che concentrerà tutti gli utenti solo nell’app ufficiale.

Le app Twitter di terze parti esistono da tanti anni e in tanti le preferivano sia per le funzionalità aggiuntive che per l’interfaccia meno basica rispetto a quella di Twitter.

Gli sviluppatori di Twitterrific hanno confermato che le app per iOS e Mac sono state ritirate dagli App Store a partire da oggi. Gli abbonamenti a Twitterrific su iOS sono stati annullati e l’azienda chiede agli abbonati di non richiedere un rimborso ad Apple poiché la perdita delle entrate di Twitterrific avrà un impatto notevole sull’attività e migliaia di rimborsi potrebbero essere devastanti per la società.

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