Il tribunale degli Stati Uniti ha stabilito che Corellium non viola i diritti d’autore di Apple con le macchine virtuali di iOS.
Apple ha combattuto a lungo in tribunale con Corellium poiché la società vende dispositivi iOS virtuali senza avere alcuna autorizzazione a farlo. Tuttavia, questa settimana Apple ha affrontato una grave sconfitta quando un tribunale statunitense ha stabilito che Corellium non viola alcun copyright con i suoi prodotti.
La causa originale era stata intentata da Apple nel 2019 contro i software di emulazione di Corellium relativi proprio ad iOS e iTunes. Corellium commercializza infatti diverse versioni virtualizzate dell’iPhone utilizzate da sviluppatori e ricercatori di sicurezza, che sfruttano questi tool per trovare bug e vulnerabilità.
Corellium sostiene che le sue macchine virtuali che eseguono iOS servono solo a scopi di ricerca sulla sicurezza e la corte è d’accordo. Una giuria di tre giudici ha affermato che i prodotti Corellium “favoriscono il progresso scientifico consentendo la ricerca sulla sicurezza in importanti sistemi operativi”. La corte ha anche aggiunto che iOS è un “software operativo funzionale che non rientra nel nucleo del copyright”.
Di conseguenza, Corellium può continuare a fornire macchine virtuali iOS ai propri clienti e Apple non potrà citare in giudizio l’azienda per questo. Nel 2020, un giudice federale aveva già stabilito che Corellium faceva un uso corretto del codice di iOS.
Il software di Corellium consente agli esperti di sicurezza di eseguire dispositivi iOS virtualizzati a scopo di ricerca. Non sorprende che Apple affermi che Corellium vende copie di iOS senza autorizzazione, aiutando anche gli hacker a trovare modi per attaccare gli utenti di iPhone e iPad. È interessante notare che questo potrebbe anche costituire un precedente per gli sviluppatori che emulano iOS su altre piattaforme senza essere citati in giudizio.
Le macchine virtuali iOS di Corellium sono disponibili tramite un abbonamento per clienti aziendali o individuali. Tuttavia, la società esamina ogni richiesta al fine di impedire l’uso del proprio software per scopi dannosi. I prezzi vanno da 99 a 295 dollari per i singoli utenti a seconda dell’hardware che devono virtualizzare.