A meno di un mese dalla prevista presentazione ufficiale del visore, Apple ha registrato il marchio “xrOS” in Nuova Zelanda.
Nelle ultime settimane sono usciti diversi rumor sul visore Apple, ma alcuni dettagli rimangono poco chiari, come il suo nome e il sistema operativo che gestirà il dispositivo. Dopo aver registrato per la prima volta “xrOS” all’inizio di quest’anno, Apple ha ora registrato un marchio denominativo con lo stesso nome, il che suggerisce che la nuova piattaforma si chiamerà “xrOS”.
L’Ufficio per la proprietà intellettuale della Nuova Zelanda ha confermato la registrazione del marchio denominativo “xrOS” all’inizio di questo mese. La domanda è stata presentata da una società di comodo di Apple.
Dal momento che Apple ci tiene molto alla segretezza, utilizza alcune società di comodo per registrare marchi e brevetti per prodotti inediti, in modo che non siano legati direttamente ad Apple in caso di fughe di notizie.
Ma un marchio denominativo (a differenza di un semplice marchio standard) ha la sua stilizzazione di marketing. In questo caso, il marchio denominativo “xrOS” trovato nei registri della Nuova Zelanda utilizza il carattere tipografico San Francisco creato da Apple e si allinea con il logo degli altri sistemi operativi Apple, come iOS, macOS, watchOS e tvOS.
L’anno scorso, Apple ha fatto qualcosa di simile ma con il marchio denominativo “realityOS”. Internamente, Apple aveva preso in considerazione i nomi “realityOS” e “xrOS” per la sua nuova piattaforma di realtà mista che verrà eseguita sul visore e su altri prodotti AR/VR in arrivo, ma a quanto pare la scelta finale è caduta su xrOS.
Il nome sarebbe un riferimento alla “realtà estesa”, il che ha senso se si considera l’intera idea di integrazione tra AR e VR. La società ha anche marchi registrati come “Reality One”, “Reality Pro” e “Reality Processor”.