I cimeli di Steve Jobs legati soprattutto agli albori di Apple sono molto ricercati dai collezionisti, e questo assegno a RadioShack firmato da Jobs non fa eccezione. All’asta da questa settimana, l’assegno è stato venduto per una cifra pari a 46.000 dollari.
L’assegno, emesso dalla Apple Computer Company, è stato compilato da Jobs il 23 luglio 1976. L’importo è di 4,01 dollari e la firma è quella di “Steven Jobs”. L’indirizzo sull’assegno è quello del servizio di consegna della posta che Steve Jobs utilizzava mentre la sede di Apple era ancora nel garage dei suoi genitori.
Un cimelio affascinante legato a uno dei grandi eroi non celebrati del primo boom informatico: RadioShack. Le più grandi innovazioni tecnologiche del 20° secolo sono tutte, in varia misura, debitrici al negozio di elettronica con sede a Boston.
Steve Wozniak, che da adolescente passava ore a vagare per i corridoi di RadioShack, mise da parte abbastanza soldi per acquistare il loro pionieristico sistema di microcomputer TRS-80, che utilizzò per costruire la sua famigerata “blue box”, un dispositivo illegale che poteva rendere gratuite le telefonate a distanza. La “blue box” cementò la prima partnership commerciale tra Wozniak e Jobs, una coppia che riuscì a produrre e vendere circa 200 scatole per 150 dollari ciascuna. Jobs in seguito disse al suo biografo che se non fosse stato per le blue box di Wozniak, “non ci sarebbe stata una Apple”. In altre parole: non ci sarebbe stata la Apple se non fosse stato per RadioShack.
Quando fu firmato l’assegno, Steve Jobs e Steve Wozniak stavano lavorando al computer Apple-1. 50 macchine furono prodotte e vendute a The Byte Shop a Mountain View, in California, e in tutto furono prodotti circa 200 computer Apple-1.
L’asta è terminata il 6 dicembre.