Per conformarsi alla legislazione UE sui mercati digitali (DMA), WhatsApp sta apportando gli ultimi ritocchi per introdurre l’interoperabilità della piattaforma con altre app di messaggistica crittografate.
A settembre, i legislatori dell’UE hanno designato Meta, la società madre di WhatsApp, come uno dei sei cosiddetti “gatekeeper”, insieme a Google, Amazon, Apple, ByteDance e Microsoft, concedendo loro sei mesi per iniziare ad aprire ad altri i servizi principali della loro piattaforma.
Il DMA entrerà in vigore a pieno titolo a marzo 2024. Ciò lascia solo poche settimane a WhatsApp per rendere conformi i propri servizi. Tuttavia, Wired riferisce che WhatsApp ha effettivamente lavorato sull’interoperabilità negli ultimi due anni, e il suo lavoro è solo parzialmente motivato dall’imminente DMA.
Secondo Dick Brouwer, direttore tecnico di WhatsApp, l’interoperabilità si concentrerà inizialmente sui messaggi di testo (non SMS), sull’invio di immagini, messaggi vocali, video e file tra due persone. Le chiamate e le chat di gruppo arriveranno nei prossimi anni, come previsto dalle regole dell’UE.
Brouwer afferma che gli utenti che optano per l’interoperabilità vedranno i messaggi di altre app in una sezione separata nella parte superiore della posta in arrivo di WhatsApp. “L’idea iniziale è quella di creare una casella di posta separata, dato che queste reti sono molto diverse”, afferma Brouwer. “Non possiamo offrire lo stesso livello di privacy e sicurezza”.
Per inviare messaggi, le app di terze parti dovranno crittografare il contenuto utilizzando il protocollo Signal e quindi essere pacchettizzate utilizzando XML, in conformità con l’architettura client-server esistente della piattaforma. Le app dovranno inoltre connettersi ai server di WhatsApp per ricevere messaggi.
WhatsApp consentirà inoltre ad altre app di utilizzare protocolli di crittografia diversi se possono dimostrare di raggiungere gli standard di sicurezza delineati da WhatsApp nelle sue linee guida. Gli sviluppatori di terze parti avranno anche la possibilità di utilizzare un proxy tra le loro app e i server di WhatsApp. Ciò potrebbe offrire agli sviluppatori maggiore flessibilità eliminando la necessità di utilizzare i protocolli client-server di WhatsApp, ma aumenterebbe anche i potenziali vettori di attacco, avverte Brouwer.
Tuttavia, le chat di terze parti che appaiono in WhatsApp potrebbero essere ancora lontane. Brouwer afferma che l’azienda sta ancora lavorando sulle funzionalità di interoperabilità e sul livello di supporto che renderà disponibile per le aziende che desiderano integrarsi con questo sistema. Le società di messaggistica che desiderano interagire con WhatsApp dovranno firmare un accordo con la società e seguirne i termini. “Nessuno sa bene come funziona”, ha detto Brouwer a Wired. “Non abbiamo idea di quale sia la richiesta da parte di altri servizi”.
I dettagli completi del piano, che si applicherà sia a WhatsApp che a Messenger, saranno pubblicati da Meta a marzo e la società avrà diversi mesi per implementarlo.