L’UE sta verificando se Apple si è adattata al DMA dopo la multa da 1,8 miliardi di euro

Arriva una nuova indagine contro Apple, questa volta per capire sei si è effettivamente adattata al DMA relativamente ai servizi di musica streaming.

Apple-vs-Spotify

In seguito alla multa comminata dall’Unione Europea ad Apple per aver impedito alle società di streaming musicale di promuovere alternative più economiche tramite app, le autorità di regolamentazione stanno valutando se Apple si sia effettivamente conformata alle richieste.

La multa di 1,85 miliardi di euro del 4 marzo 2024 riguardava questo problema specifico legato alle norme anti-steering. Apple all’epoca si oppose, affermando che l’UE non era riuscita a “scoprire alcuna prova credibile di danno ai consumatori”.

Apple ha ora accettato la decisione dell’UE. In una modifica apportata venerdì alle regole dell’App Store, Apple ha affermato che non impedirà più agli sviluppatori nell’UE di includere in-app collegamenti a metodi di pagamento alternativi. Tuttavia, verrà comunque addebitata una commissione del 27% per gli abbonamenti acquistati in questo modo.

Ora, secondo gamesfray, l’UE sta valutando se Apple ha rispettato in modo integrale la richiesta della Commissione.

app store europa

Questa potrebbe in teoria essere l’ultima di molteplici indagini di conformità avviate dall’UE contro Apple. Tuttavia, è improbabile che si tratti di un’indagine di piena conformità sulla falsariga dell’indagine precedente, perché la risposta dovrebbe essere immediata e chiara.

Sarà semplice per l’UE stabilire se Apple abbia davvero revocato i suoi processi anti-steering. Quindi, anche se Spotify continua a lamentarsi delle commissioni di Apple, non c’è nulla nel Digital Markets Act che dica che Apple non possa addebitare una commissione sulle vendite generate tramite i collegamenti presenti nelle app dell’App Store.

Spotify afferma di non essere d’accordo e ha recentemente ripubblicato un commento originariamente condiviso prima che Apple venisse multata.

“Rispettare la legge non è facoltativo, ma Apple continua a sfidare tale decisione”, ha affermato Jeanne Moran di Spotify. “A partire dal 6 aprile, la Commissione può avviare procedure di non conformità e imporre sanzioni giornaliere.”

“È giunto il momento di agire con decisione per offrire una volta per tutte ai consumatori una scelta reale”, ha continuato Moran. L’affermazione di Spotify arriva nonostante il 56% dei consumatori che usano servizi di musica streaming abbia già scelto Spotify invece di Amazon Music, YouTube Music e Apple Music, in quest’ordine.

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