La funzionalità AI DJ di Spotify è stata lanciata più di un anno fa, ma gli utenti avevano poco controllo su questa tecnologia.. Ora le cose stanno cambiando, poiché è ora possibile creare playlist da messaggi di testo in stile ChatGPT.
Spotify consiglia di specificare una combinazione di generi, stati d’animo, artisti e decenni, ma puoi anche provare cose insolite come “beat per combattere un’apocalisse zombi”.
La funzionalità AI DJ è fondamentalmente progettata per creare un flusso di musica infinito in stile stazione radio, basato sulla cronologia e sulle abitudini di ascolto. La voce AI DJ eseguirà la transizione dei brani, in modo simile a quello che ascolteresti su una stazione radio tradizionale, con una spiegazione del motivo per cui il sistema ha scelto il brano, quando l’hai ascoltato l’ultima volta e altro ancora.
Anche prima c’era una componente di intelligenza artificiale generativa, ma gli utenti non potevano giocarci direttamente: Spotify ha invece fornito lo strumento ai propri editor musicali, per aiutarli a creare le proprie playlist curate.
TechCrunch riferisce che ora gli utenti possono accedere autonomamente allo strumento di richiesta di testo.
I suggerimenti possono fare riferimento a ogni genere di cose, come luoghi, animali, attività, personaggi dei film, colori o emoji. Tuttavia, l’azienda rileva che le migliori playlist vengono generate utilizzando suggerimenti che contengono una combinazione di generi, stati d’animo, artisti e decenni.
Dopo che la playlist è stata generata, gli utenti possono utilizzare l’intelligenza artificiale per rivedere e perfezionare il risultato finale tramite comandi come “meno ottimista” o “più pop”, ad esempio.
Spotify afferma che utilizza modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM) per comprendere le intenzioni dell’utente. Quindi, viene utilizzata una tecnologia di personalizzazione, ovvero le informazioni in possesso sulla cronologia e le preferenze dell’ascoltatore, per soddisfare la richiesta e creare una playlist personalizzata generata dall’intelligenza artificiale per l’utente.
La funzionalità è per ora disponibile solo nelle versioni beta delle app iOS e Android.