Anche se con estremo ritardo, Google ha introdotto poche ore fa la sua rete “Find my device” per i prodotti basati su Android, emulando di fatto le funzionalità della rete “Find my” di Apple.
Come Apple Find My, la rete di dispositivi Android Find My Device è in grado di utilizzare milioni di dispositivi Android (con Android 9 o versioni successive) in circolazione per rintracciare prodotti Android smarriti o rubati. Uno smartphone Android smarrito è in grado di eseguire il ping dei dispositivi Android vicini tramite Bluetooth, trasmettendo le informazioni sulla posizione al proprietario.
Poiché la rete utilizza il Bluetooth, funziona anche quando i dispositivi Android sono offline e non dispongono di una connessione cellulare o Wi-Fi. Alcuni dispositivi, come Pixel 8 e Pixel 8 Pro, saranno localizzabili anche quando sono spenti o quando la batteria è scarica. Find My di Google offre lo stesso set di funzionalità per iPhone.
A partire da maggio, la rete per smartphone Android funzionerà anche con tracker Bluetooth di aziende come Chipolo e Pebblebee, consentendo agli utenti di collegare i tracker ad altri oggetti per localizzarli con la rete Android. Sebbene Google non stia progettando i propri tracker, quelli di terze parti funzioneranno allo stesso modo degli AirTag.
Per impedire che gli utenti iPhone vengano tracciati a loro insaputa utilizzando questa nuova rete, Google ha collaborato con Apple per creare una specifica di settore che consenta sia agli utenti iPhone che a quelli Android di ricevere avvisi sui rilevatori di oggetti sconosciuti nelle vicinanze, indipendentemente dalla marca del dispositivo di localizzazione. Google ha aspettato che Apple implementasse il supporto per gli avvisi di tracker di terze parti per lanciare la sua rete, in base al codice trovato in iOS 17.5.