Disney+ sta per mettere fine alla condivisione degli account: presto dovrai pagare di più

Disney+ presto bloccherà la condivisione degli account a meno che non paghi un extra.

Disney Plus

Con l’introduzione del suo nuovo programma a pagamento, Disney+ ha ufficialmente messo la parola fine alla condivisione gratuita degli account.

Da oggi, negli Stati Uniti, non sarà più possibile condividere il proprio account con persone esterne al proprio nucleo familiare senza pagare un supplemento. Questa modifica verrà presto apportata anche in Europa.

Negli Stati Uniti, aggiungere un Extra Member a un abbonamento Disney+ Basic avrà un costo aggiuntivo di 6,99$ al mese. Se invece hai un abbonamento Disney+ Premium, il costo sale a 9,99$ al mese. Va notato che è possibile aggiungere solo un Extra Member per account, e questa opzione non è disponibile per chi sottoscrive il pacchetto Disney Bundle o paga tramite partner terzi.

Disney ha pensato anche a chi si sposta spesso. Se ricevi il messaggio “Questa TV non sembra far parte del nucleo familiare per questo account”, potrai selezionare l’opzione “SONO FUORI CASA” o, nel caso in cui ti sia trasferito, aggiornare la posizione del nucleo familiare. In entrambi i casi, ti verrà inviato un codice di verifica all’email associata all’account per confermare la modifica.

Disney permette inoltre al titolare dell’account di trasferire un profilo su un nuovo account Disney+ o su un profilo Extra Member, mantenendo così la cronologia delle visualizzazioni e le impostazioni personalizzate.

Questo giro di vite arriva dopo il successo di una simile iniziativa da parte di Netflix, che ha già implementato con successo un sistema simile di monitoraggio degli account. Disney ha dichiarato che analizzerà l’uso dell’account per verificare che venga utilizzato solo all’interno di un unico nucleo familiare. Tra i metodi utilizzati ci saranno l’analisi degli indirizzi, delle attività dell’account e degli ID dei dispositivi collegati.

La possibilità di aggiungere un Extra Member è ora attiva negli Stati Uniti, Canada, Costa Rica, Guatemala, Europa (in fase di roll-out) e nella regione Asia-Pacifico.

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