Apple ha ufficialmente abbandonato le trattative per investire in OpenAI, la società dietro il famoso chatbot ChatGPT. A rivelarlo è il Wall Street Journal, che spiega come l’azienda di Cupertino abbia pensato di partecipare a un round di finanziamento che avrebbe raccolto circa 6,5 miliardi di dollari per OpenAI. Tuttavia, per motivi non ancora chiari, Apple ha deciso di tirarsi indietro proprio in vista della chiusura del round, prevista per questa settimana.
Solo un mese fa, lo stesso Wall Street Journal aveva riportato che Apple stava considerando seriamente un investimento in OpenAI, in un momento in cui la valutazione della società di intelligenza artificiale potrebbe superare i 100 miliardi di dollari. Questo altissimo valore riflette la forte competizione che l’azienda ha scatenato nel settore dell’intelligenza artificiale con il lancio di ChatGPT alla fine del 2022.
Sebbene Apple abbia abbandonato la trattativa, altri colossi della tecnologia continuano a rimanere coinvolti. Microsoft, che ha già investito 13 miliardi di dollari in OpenAI, dovrebbe contribuire con circa 1 miliardo in questo nuovo round di finanziamento. Anche Nvidia sembra essere in trattative per partecipare.
Nonostante il ritiro dall’investimento, Apple continua a mostrare un forte interesse per l’intelligenza artificiale. Infatti, l’azienda ha recentemente annunciato l’integrazione di ChatGPT con Siri su iOS 18, iPadOS 18 e macOS Sequoia, funzionalità che arriveranno entro la fine dell’anno. Questo permetterà a Siri di mostrare le risposte generate da ChatGPT con il consenso dell’utente, migliorando notevolmente l’esperienza di utilizzo dell’assistente virtuale.
Gli utenti Apple, inoltre, potranno utilizzare ChatGPT senza dover creare un account, mentre chi è abbonato a ChatGPT Plus avrà accesso a funzionalità esclusive anche sui dispositivi Apple.
Perché Apple ha detto no?
Le ragioni dietro il ritiro di Apple dalle trattative con OpenAI rimangono poco chiare, ma alcune speculazioni puntano verso le recenti turbolenze all’interno di OpenAI. L’azienda ha infatti iniziato a muoversi verso una struttura for-profit, un cambiamento che potrebbe non essere piaciuto ai vertici di Apple. Questa mossa ha creato incertezze su come l’azienda gestirà il suo sviluppo futuro, con possibili implicazioni anche per i partner esterni.
D’altra parte, Apple potrebbe aver preso una decisione strategica più ampia, puntando a sviluppare le sue tecnologie AI internamente, come ha già dimostrato con i continui miglioramenti apportati a Siri e alle altre funzioni AI nei suoi prodotti. Non dimentichiamo, inoltre, che Apple ha sempre cercato di mantenere il controllo su hardware e software, minimizzando le dipendenze da terze parti.
Con un settore in continua evoluzione come quello dell’AI, sarà interessante vedere come Apple si muoverà nei prossimi anni. L’integrazione di Apple Intelligence su più dispositivi e la volontà di proseguire sulla strada dell’innovazione autonoma potrebbero renderla ancora più competitiva, senza la necessità di forti collaborazioni esterne.