L’introduzione di Apple Intelligence, il nuovo sistema di intelligenza artificiale di Apple, è destinata ad essere un processo graduale. Sebbene i primi sei strumenti siano attesi entro la fine di questo mese, e la nuova versione di Siri dovrebbe debuttare il prossimo anno, c’è chi invita ad avere meno aspettative.
Secondo l’analista Edison Lee di Jefferies, infatti, non vedremo prestazioni “serie” legate all’intelligenza artificiale sugli iPhone almeno fino al 2026 o 2027.
Mentre c’erano voci che suggerivano che Apple Intelligence potesse stimolare un superciclo di acquisti dell’iPhone 16, la realtà sembra essere diversa. I dati attuali indicano che le vendite dell’iPhone di quest’anno sono in linea con quelle dello scorso anno, il che significa che gli utenti non vedono ancora nell’AI un fattore di attrazione significativo per l’aggiornamento.
Lee non è sorpreso da questo andamento e prevede che le aspettative di crescita delle vendite tra il 5% e il 10% siano difficili da raggiungere. Tuttavia, rimane ottimista sulle potenzialità a lungo termine di Apple nel campo dell’AI, soprattutto perché l’azienda di Cupertino è l’unica in grado di integrare hardware e software per sfruttare al meglio i dati proprietari, offrendo servizi di AI personalizzati a basso costo.
Secondo Lee, Apple ha un vantaggio strategico rispetto ai concorrenti Android grazie alla sua stretta collaborazione con Taiwan Semiconductor, il che le permette di sviluppare tecnologie all’avanguardia. Tuttavia, l’analista è chiaro: gli iPhone non saranno pronti per sfruttare appieno queste potenzialità fino a quando non verranno risolti problemi legati alla memoria ad alta velocità e alle tecnologie dei processori.
Anche se Lee prevede una crescita delle vendite di iPhone il prossimo anno, attribuisce tale aumento più al design innovativo del futuro iPhone 17 Air, un modello super sottile previsto per il 2025, piuttosto che a progressi significativi in ambito AI.