Apple blocca le firme di iOS 18.0.1

Apple ha bloccato le firme di iOS 18.0.1.

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Apple ha ufficialmente smesso di firmare iOS 18.0.1, impedendo agli utenti che hanno già effettuato l’aggiornamento a iOS 18.1 di tornare indietro alla versione precedente.

Ogni volta che Apple rilascia un nuovo aggiornamento di iOS, c’è un periodo di tempo limitato in cui la versione precedente resta ancora firmata, cioè autorizzata per l’installazione. Quando Apple smette di “firmare” una versione, significa che non è più possibile installarla, nemmeno tramite ripristino. È una procedura standard che Apple attua, solitamente entro una o due settimane dal rilascio di un nuovo update, come in questo caso con iOS 18.0.

Uno dei motivi principali per cui Apple blocca il downgrade riguarda la sicurezza: con ogni aggiornamento, infatti, vengono risolti exploit critici, come nel caso di una recente vulnerabilità di Siri che consentiva ad eventuali malintenzionati di accedere a dati sensibili degli utenti. Permettendo il downgrade, Apple rischierebbe di esporre i dispositivi a queste falle, motivo per cui, a partire da iOS 18.1, non è più possibile tornare indietro.

Gli utenti che effettuano il downgrade solitamente hanno due motivi principali: problemi di stabilità riscontrati con l’ultimo aggiornamento o la volontà di mantenere il dispositivo compatibile con strumenti di jailbreak. Tuttavia, il mondo del jailbreak per iOS è in continua evoluzione e non ci sono attualmente segnali di sviluppo per strumenti compatibili con le versioni recenti di iOS. Per chi dovesse incontrare problemi gravi dopo un aggiornamento, il downgrade rimane una strategia comune, ma sempre più difficile da attuare a causa delle politiche di firma di Apple.

Apple consente ancora a chi usa iOS 17 di ricevere aggiornamenti di sicurezza senza obbligare a passare a iOS 18, una scelta apprezzata da chi preferisce restare su una versione stabile senza rinunciare alla sicurezza. Tuttavia, una volta che un utente passa a iOS 18, il downgrade a iOS 17 non è più permesso. Questo approccio sembra orientato a mantenere gli utenti su versioni più recenti e meglio protette, aumentando la sicurezza complessiva dei dispositivi.

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